Segrate, 28 agosto 2012 - Fabrizio Sottile è un ragazzo solare di diciannove anni, nato a Segrate in provincia di Milano,da undici nuota a livello agonistico. Nel marzo 2010 viene colpito improvvisamente da una malattia chiamata neuropatia ottica, a soli diciasette anni la sua vista peggiora rapidamente. Ma non si dispera per ciò che gli è successo, anzi. Fabrizio decide di reagire alle sfortune che la vita gli ha riservato.
Comincia a gareggiare nella categoria ipovedenti e dopo solo un anno, agli Europei di Berlino 2011, conquista un bronzo. Dal 30 agosto sarà a Londra per rendere alto l'onore dell'Italia, lui che è, a detta degli esperti, la promessa del nuoto paralimpico del nostro paese.
Tra poco partirà per Londra, la sua prima Paralimpiade, come si sente? «Non ci sto pensando, perchè se mi fermo un secondo a riflettere mi travolge l'ansia e rischio di non concentrarmi»
Si è avvicinato al nuoto da poco, dal 2011. La sua è stata una preparazione fulminea... «Nel marzo 2010, quando la malattia mi ha colpito, ho cominciato a perdere gradualmente la vista di un occhio. Poi la neuropatia ottica ha colpito l'altro occhio, lasciando libero il primo. Nell'aprile 2011 la Polha Varese mi ha contattato convincendomi a gareggiare nella categoria degli ipovedenti. E da quel momento è cominciato tutto...»
Vuole spiegarci in cosa consiste la sua malattia? «La neuropatia attacca il sistema nervoso del nervo ottico. È una malattia genetica legata al gene femminile, quindi a quello di mia madre. È come se una macchia colpisse i nervi ottici che si spengono come pixel del televisore. Prima attacca un occhio, poi l'altro. Mai entrambi contemporaneamente. Non esiste una cura, si può solo rallentare l'effetto prendendo 20-21 pastiglie di antiossidanti al giorno. Non esiste neanche alcun tipo di prevenzione. Nella mia famiglia ci sono già cinque casi, ma tutti diversi. La medicina sta studiando una cura, ma il percorso è lungo e difficile. All'inizio mentre nuotavo facevo fatica a seguire la linea della corsia, perchè non la vedevo bene. E non riuscivo a valutare la distanza dal muretto, non avendo la vista bilaterale»
Ma ha reagito ed ora è praticamente catapultato alla sua prima Paralimpiade. «Beh diciamo che mi sono sentito più travolto dall'ambiente a Berlino 2011. E i risultati sono stati ottimi proprio perchè agivo inconsciamente. Non avevo ancora accettato la mia situazione, all'inizio non volevo fare amicizia con nessuno, poi dopo due giorni mi sono sbloccato ed è stata una grandissima esperienza»
Cosa si aspetta da Londra 2012? «Diciamo che in Europa ci sono i migliori nuotatori della mia categoria. Voglio migliorare i miei tempi generali, poi se arriva la medaglia sono felice. Ma preferisco un buon tempo ad una medaglia che non migliora il mio personale».
Tra l'altro è entrato da poco a far parte delle Fiamme Gialle... «Sì è stata una grandissima soddisfazione. Mi hanno concesso tre giorni per accettare, ma io dopo due minuti avevo già deciso. A Londra gareggerò per le Fiamme Gialle, ne sono orgoglioso»
Le piacerebbe partecipare ai Giochi di Rio? «Sì, molto. Sperando, però, che gli occhi me lo concedano, perchè lo desidero tanto. Arriverei più preparato, più maturo. Ma tutto dipende dalla mia vista»
di Francesca Cozzi
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