Milano, 29 gennaio 2025 – Giorni della merla dal meteo variabile e nemmeno particolarmente freddi nella nostra regione. Oggi 29 gennaio, giovedì 30 e venerdì 31 infatti sole, nuvole e pioggia si alterneranno fino a domenica 2 febbraio. Oggi il sole la farà da padrone su tutta la Lombardia dalle Alpi, ai laghi alla Pianura padana, con temperature che a mezzogiorno saranno intorno ai 13, 14 gradi anche sulle Prealpi comasche, a parte ovviamente sulle più elevate altitudini in montagna dove si regsitreranno 1 grado a Livigno, 3 in Valchiavenna ma comunque 9 in Alta Valcamonica. Banchi di nebbia, non troppo però persistenti, sulle pianure nelle prime ore del mattino e alla sera.
Giovedì 30 gennaio
Una tendenza alla variabilità si comincerà tuttavia a registrare a partire da domani, con l’arrivo delle prime nuvole sul settore occidentale della Lombardia già dalla mattina, in progressione verso il pomeriggio – dove però il sole persisterà sul Bresciano e sulla zona del Garda – e alla sera. Non ci saranno però piogge: solo una giornata grigia che provocherà una sensibile diminuzione delle temperature. Una media di 9, 10 gradi sulle pianure del Milanese, Mantovano e Pavese intorno a mezzogiorno; tra i 10 gradi delle valli Bergamasche e i 13 della Bassa Bresciana e del Mantovano; colonnina di mercurio più bassa con 7 gradi in Alta Valtellina e 3 in Valchiavenna. Temperature più piacevoli sui laghi: sulle Prealpi comasche e lecchesi fra gli 11 e i 12 gradi.
Venerdì 31 gennaio
Venerdì cambia tutto, il 31 gennaio apre le porte a due giornate di pioggia grazie a una perturbazione atlantica in arrivo dalla Francia. Ecco cosa succede. Prime piogge già dal mattino sull’estremo versante occidentale a ridosso del Piemonte, nel Milanese e nell’Oltrepò pavese. Piogge che si estenderanno ben presto a tutta la Lombardia nel pomeriggio e in serata. Temperature inevitabilmente in calo, con lo zero termico che questa volta, dagli 800 metri di oggi lo ritroveremo a 1.400 metri. Vedremo anche il ritorno della neve sulla media e alta montagna delle province di Como, Sondrio, Bergamo e Brescia. Senza gelate notturne in pianura, grazie al fatto che le temperature pur in abbassamento non le consentiranno. Temperature fra i 6 e i 7 gradi, 10 sulla bassa Valcamonica, mentre scenderanno sotto lo zero a Livigno (-2) e in alta Valchiavenna (-1).
Sabato 1° febbraio
Sabato 1° febbraio la merla arriva… in ritardo. Una giornata di pioggia continua e persistente su tutte e 12 le province lombarde, che si attenueranno solo il pomeriggio e solo sul versante orientale di Bresciano e Mantovano e Cremonese, senza precipitazioni nevose tranne che sulla punta più settentrionale della Valchiavenna a quota 1.200 metri. Temperature intorno ai 6,7 gradi, decisamente più basse in montagna: intorno a mezzogiorno si registrerà -1 grado sulle alte valli Bergamasche. Sotto lo zero anche nelle zone di alta montagna di Livigno (-4) e Alta Valtellina (-3). Ancora nel complesso un clima non particolarmente freddo per il periodo, soprattutto in pianura (gelate sempre assenti).
Domenica 2 febbraio
Arrivati al giorno più atteso dell’anno cosa ci aspetta? Finalmente delle buone notizie col ritorno in pieno del sole su tutta la Lombardia grazie alla presenza stabile di un campo di alta pressione, che garantirà tanto sole – in prospettiva anche nei giorni della settimana successiva – su pianura e montagna. Per chi programma una gita sui laghi o in montagna, per trascorrere una giornata sulle piste da sci sarà il momento ideale. Temperature sempre gradevoli e sensibilmente superiori alle medie stagionali. Lo zero termico rimarrà stabile a quota 1.400 metri. Sempre prendendo come riferimento le ore intorno a mezzogiorno, si registreranno fra i 13 gradi di Basso Ticino, Pavese e Basso Garda fino ai 14 di Alto Lario, Bassa Valtellina, 12 anni in Franciacorta e temperature sempre fra 12 e 13 gradi nel Milanese. Anche sulle Alpi si starà decisamente bene (sempre considerando che siamo ancora nel pieno dell’inverno): ci attenderanno 10 gradi in Alta Valcamonica, 9 in Valmalenco e 5 in Alta Valtellina.
La merla che fa arrabbiare gennaio...
Ma quando e dove nasce la tradizione dei (tre) giorni della merla, che nel folklore italiano – in particolare del Nord e del Centro – indicherebbero i tre giorni più freddi dell’anno? Secondo la tradizione, la merla annuncerebbe l'arrivo della primavera in anticipo o in ritardo a seconda dell'attesa che essa lascia in questi tre giorni – il 29, 30 e 31 gennaio – a seconda che questi siano miti o veramente freddi: se le temperature sono miti, allora significa che l'inverno durerà ancora a lungo; se invece farà molto freddo, l'inverno finirà presto e la primavera non tarderà ad arrivare.
Lo storico toscano Sebastiano Pauli cita questa tradizione già nel 1740. Un’altra leggenda narra delle ire che il mese di gennaio avrebbe scatenato, per vendetta, contro una merla dallo splendido e candido piumaggio. In un’epoca lontana, il mese di gennaio era inizialmente di 28 giorni, come febbraio. Per questo la merla, per non patire il freddo del mese che le faceva i dispetti, decise di fare scorta di provviste e non lasciare il nido per quei giorni. Così gennaio prolungò la sua durata di altre tre giorni (29, 30 e 31), i giorni "della merla" appunto, per riuscire a scatenare la sua ira contro la merla con pioggia, neve e venti gelidi per far crollare le temperature. Quindi la merla cercò rifugio in un comignolo per tre giorni.
In Lombardia, ma anche in Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna, la tradizione della merla è ancora molto sentita. Nel Lodigiano questi tre giorni vengono festeggiati da cori che, posti sulle rive opposte dell'Adda, si "chiamano" e si "rispondono", come merli appunto. Tradizioni simili nel Cremonese, dove si rivivono gli antichi usi e costumi del mondo contadino con danze e canti popolari accompagnati da vino caldo e cibi tradizionali.