Pioggia e sabbia del Sahara su Milano: quali sono i pericoli e fino a quando durerà?

Il vento di Scirocco continua a portare nell’atmosfera il pulviscolo del deserto, che ricade con la pioggia. Ecco cosa ci aspetta nei prossimi giorni e quando avrà senso lavare la macchina

Nuova ondata di pioggia mista a sabbia su Milano e sulla Lombardia. Lo strano fenomeno che nei giorni scorsi si è verificato anche in altre città italiane è tornato. L’origine del pulviscolo che ricopre i cieli italiani sono le sabbie del deserto del Sahara che il forte vento di Scirocco ha sollevato fino a diversi chilometri di altezza e portato oltre il Mediterraneo.

Il Sahara è il deserto più grande del pianeta ed è ricco di sedimenti polverosi: è da questo luogo che proviene più della metà di tutto il pulviscolo presente nell’atmosfera. Questa sabbia, spesso colora il cielo di giallo e ricade poi con la pioggia o con la neve verso il suolo. A distanza di pochi giorni dall’ultimo episodio, auto, moto e scooter sono state di nuovo ricoperte da uno strato di polvere rossastra.

A sinistra, la sabbia del Sahara che attraversa il Mediterraneo in un foto satellitare della Nasa. A destra, il pulviscolo che si è depositato sopra le auto a Milano
A sinistra, la sabbia del Sahara che attraversa il Mediterraneo in un foto satellitare della Nasa. A destra, il pulviscolo che si è depositato sopra le auto a Milano

Quando finirà la pioggia del Sahara

Secondo i meteorologi la persistenza di pulviscolo nei cieli durerà almeno fino a venerdì 21 giugno, ma potrebbe restare fino a sabato. Il sopraggiungere di un periodo di perturbazioni dovrebbe poi favorire il depositarsi al suolo di tutto il pulviscolo presente in atmosfera

“In diverse città d'Italia il cielo ha già assunto un colore lattiginoso fino a diventare giallo-rossastro in alcune aree, e ciò come conseguenza dell’arrivo della polvere del Sahara in atmosfera. Polveri che andranno ad aggiungersi al PM2.5 e PM10 già presenti nell'aria, peggiorandone la qualità anche in assenza di precipitazioni”, ha spiegato il presidente della Società italiana di medicina ambientale, Alessandro Miani.

Rischi per la salute

L’atmosfera ricca di sabbia non è solo fastidiosa, ma potenzialmente pericolosa. “I soggetti più a rischio – precisa – sono bambini, anziani, cardiopatici e chi soffre di malattie respiratorie, a partire dall'asma. Le polveri infatti possono avere anche metalli pesanti al loro interno e unirsi alle sostanze inquinanti già presenti nell'aria, e finiscono per essere inalate dall'uomo. Per questo è consigliabile evitare il più possibile l'esposizione alle polveri desertiche, specie per i soggetti che già soffrono di malattie o disturbi respiratori”.

I più piccoli sono “particolarmente a rischio – conclude l’esperto – sia perché i loro sistemi respiratori e immunitari sono ancora in via di sviluppo, sia perché tendono a passare più tempo all'aperto rispetto agli adulti. Uno studio del 2015 ha evidenziato ad esempio che i bambini esposti alle polveri sahariane presentano un rischio maggiore del 20% di sviluppare infezioni respiratorie rispetto a quelli non esposti”.