{{IMG_SX}}Milano, 26 novembre 2008 - “Qui Palazzo Marino, a voi un bell'Ambrogino”. Al mitico programma sportivo in onda su 'Telelombardia', 'Qui studio a voi stadio', sarà attribuito l'attestato di Civica Benemerenza.

 

La trasmissione, ideata nel 1987 da Ruggero Muttarini, Giorgio Micheletti, David Messina, Michele Plastino, Tony Damascelli, ebbe il merito di dar vita a uno dei primi talk-show calcistici in onda su un'emittente regionale, come alternativa a 'Tutto il calcio minuto per minuto'.

 

A ritirare il premio, il 7 dicembre, non poteva che essere il direttore di 'Telelombardia', Fabio Ravezzani, che da dieci anni è alla guida di 'QSVS', basato sul dibattito e sulla critica degli avvenimenti calcistici, che va in onda prima, durante e dopo le parite di campionato e di tutte quelle che vedono coinvolte Milan, Inter, Juventus e Nazionale.

 

L'INTERVISTA A FABIO RAVEZZANI, DIRETTORE DI 'TELELOMBARDIA'

Un programma storico e molto copiato, perchè?

"Perché era un'idea buona che ha avuto Muttarini, un dirigente di 'Telombardia' più di 30 anni fa, la cosa ha preso piede e si è sviluppata negli anni con le diverse conduzioni. Infatti ha avuto il merito di rinforzarsi, addirittura nel periodo della televisione 'on demand' come quella di 'Sky' o 'Mediaset Premium'. Infatti molti pensavano che la trasmissione avrebbe avuto un calo di ascolti e invece li ha mantenuti e ha saputo evolversi e ora rimane un punto di riferimento degli spettatori delle tv private e non solo della Regione".

 

Tre punti di forza di 'QSVS'

"Il primo è che questa trasmissione sa rappresentare i sentimenti e le passione del calcio, perché è molto divertente e va al di là del solo fatto tecnico. Rappresenta inoltre il punto di vista dell'appassionato e del tifoso; io dico sempre che essere tifosi non è un difetto e non è nemmeno sinonimo di scarsa cultura, anzi. Abbiamo la caratteristica di essere 'appassionanti', siamo una trasmissione giornalisticamente molto preparata e abbiamo una redazione valida, composta da dodici giornalisti eccellenti. Infatti grazie alla mia squadra di lavoro 'Telelombardia' arriva quasi sempre per prima sulla notizia e sull'evento. Altro punto di forza, a mio parere, sono gli ospiti prestigiosi, ex calciatori che si misurano con opinionisti".

 

Si ricorda qual è stato il dibattito più acceso?

"C'è ne sono tanti, è difficile. A me piace dire che un dibattito è acceso, mai cattivo. Quando vedo, e raramente capita, che si va al di là della polemica o dello 'sfottò', io intervengo. Nei dibattiti accesi devo dire che noi abbiamo uno straordinario opinionista, milanista, Mauro Suma (direttore di 'Milan Channel' ed ex giornalista di 'Telelombardia'), che si misura con grande ironia e a volte anche con aggressività con Evaristo Beccalossi, Andrea Bosio, con Gianluca Rossi. Le squadre di Milan e Inter danno vita spesso ai dibattiti più intensi, ma la Juve non manca certo all'appello, perché abbiamo un grandissimo personaggio che è Marcello Chirico, uno juventino che mette il suo sale nella trasmissione".

 

Direttore, lei ha avuto la brillante iniziativa di inserire nel programma ospiti di fede calcistica diversa. Come e perché nasce quest'idea?

"Sono approdato dieci anni fa alla guida di questo programma e poi alla direzione di 'Telelombardia' e ho notato che c'era bisogno di cambiare la 'formula'. Prima la 'formula' era: 'gioca l'Inter, facciamo vedere la trasmissione agli interisti e a un paio di opinionisti neutri e guai se ci fosse stato un milanista e uno juventino'. In realtà con il calcio che si vedeva ovunque io penso di aver capito, perché poi è stata copiata questa mia idea da altri programmi, che c'era bisogno invece di un mettere un 'controcanto', di uscire un po' dalla liturgia che se giocava l'Inter non poteva esserci un milanista che lo criticava. Quindi far parlare un milanista quando gioca l'Inter e un interista quando gioca il Milan è stata la chiave in più che ha dato più interesse, passione e divertimento alla trasmissione. C'è tanta gente che ci scrive e ci dice: 'Io guardo le partite su 'Sky' o su 'Mediaset Premium' però tolgo l'audio e ascolto voi perché mi diverto il doppio'. Ecco, per me questa è la più bella soddisfazione che ci possa essere".

 

L'INTERVISTA A DAVID MESSINA, UNO DEI 'PADRI' DI 'QSVS'

David Messina, chi meglio di lei può raccontarci la nascita di questa trasmissione?

"Lo ricordo come fosse ieri. La rubrica 'Qui studio a voi stadio' nasce di fatto alla vigilia di una partita importantissima dei nerazzurri. L'Inter, che è la squadra che ospiterà l'incontro, è subissata da richieste di biglietti che non ha. Allora un funzionario della società di via Durini chiamò Ruggero Muttarini, che allora era il direttore dei programmi dell'emittente, chiedendo se si poteva fare un collegamento in un palazzetto dello sport, in maniera da dirottare i tifosi che non avevano i biglietti in questa sala per poter far vedere loro la partita. 'Telelombardia' fu d'accordo per effettuare il collegamento esterno, ma il questore lo proibì per motivi di ordine pubblico. Allora il mitico Muttarini decise di fare un collegamento 'dallo studio allo stadio' da qui il titolo di questa grande trasmissione".

 

Ci parli del suo lavoro a 'Telelombardia'

"Io ricordo ancora tutti i miei colleghi, a fare i collegamenti dalla tribuna dello stadio c'era Paola Ferrari e Carlo Pellegatti e noi in studio commentavamo. Parte così questa bella trasmissione. Oltre a 'QSVS' Muttari si inventò una trasmissione ad hoc per me 'Io la penso così' e poi insieme abbiamo anche rispolverato un'altra trasmissione 'Cartellino rosso'. Io mi sento quindi il papà di questi programmi infatti, nel mio libro, che uscirà molto presto, parlo di personaggi un po' strani, discussi e discutibili dello sport, ma uno spazio è dedicato anche alla storia di 'Telelombardia'".