ROBERTA RAMPINI
Cosa Fare

Aligi Sassu: “Passione, colore, luce”. La mostra nelle sale di Villa Burba a Rho

Da sabato 19 ottobre un’esposizione da non perdere dedicata a uno dei più grandi protagonisti del Novecento

Aligi Sassu e una sua opera

Aligi Sassu e una sua opera

Rho (Milano) – "Il percorso pittorico. Passione, colore, luce" è il titolo della mostra dedicata ad Aligi Sassu, uno dei protagonisti più significativi della figurazione italiana del secolo scorso, che sarà inaugurata sabato 19 ottobre alle ore 17.30 a Villa Burba di Rho. Curata da Cristina Palmieri e dell’assessora alla cultura Valentina Giro, l'esposizione, vanta anche la collaborazione dell'associazione culturale Gpc Arte di Rho, della Galleria B&B Aarte di Canneto sull'Oglio e Fondazione Helenita e Aligi Sassu di Milano, comprende opere che vanno dalla fine degli anni Venti sino agli Anni Novanta del Novecento, opere storiche citate da tutti i cataloghi e monografie dedicate all'artista, come il "Paesaggio industriale" del 1929, che il figlio di Sassu, Vicente, ha messo a disposizione. Nato a Milano nel 1912, Aligi Sassu visse i fermenti che le avanguardie storiche, in primis il Futurismo, portarono nella città. Il padre, di origini sarde, si era trasferito nel capoluogo lombardo nel 1886, dopo essere stato uno dei fondatori del Partito Socialista Italiano nell’isola: a Milano strinse uno stretto legame di amicizia con Carlo Carrà, uno dei più rappresentativi esponenti del movimento futurista, con il quale condivideva l’impegno politico. Aligi ebbe modo di frequentare, sin da giovanissimo, personaggi di spicco dell’ambiente artistico. La passione per le istanze futuriste lo indusse a studiare la pittura di Carlo Boccioni, ad approfondire gli scritti di Filippo Tommaso Marinetti e a cercare di conoscerlo. All’Accademia di Brera, Sassu conobbe Lucio Fontana, con il quale lavorò anni dopo ad Albissola. Ma anche Tullio Mazzotti e Pablo Picasso, Giacomo Manzù e poi, a Parigi, Filippo De Pisis, Lionello Venturi e Fernand Lèger. Appassionato di due ruote, dedicò ai “Ciclisti” una serie di opere, mentre dal 1930, con la serie degli “Uomini rossi”, realizzò oltre cinquecento opere che ritraggono le figure più disparate, “da quelle mitologiche come i dioscuri e gli argonauti a quelle più popolane come i giocatori di dadi, i pastori, i suonatori e molte altre; personaggi dediti ad attività ludiche e passatempi come se si trovassero in un mondo magico, diverso dalla realtà”, come precisa Palmieri. Una parte importante della sua pittura è costituita anche dalle opere sacre. Militò come antifascista e antifranchista, formando il Gruppo Rosso insieme a diversi altri artisti, tra cui Renato Guttuso. In seguito ad alcune manifestazioni venne incarcerato prima a San Vittore e poi a Regina Coeli, a Roma, con una condanna a dieci anni di reclusione. Trasferito al carcere di Fossano, venne scarcerato nel 1938 grazie all’intercessione di Marinetti, ma gli venne proibito di esporre. Dopo la guerra, acquistò una casa a Maiorca, nelle Baleari, dove soggiornò per svariati periodi dell’anno: in Spagna coltivò la passione per le tauromachie. Sassu fu anche ceramista, illustratore e scultore. Molto rilevanti anche i suoi murales e affreschi, nati da commesse istituzionali e pubbliche. A Villa Burba saranno disponibili 500 cartoline e 500 brochure, oltre al catalogo dell’esposizione. “Aligi Sassu è stato uno dei grandi protagonisti della pittura del Novecento – commenta l’assessora alla cultura - Siamo orgogliosi di questa mostra e auspichiamo che i rhodensi, e non solo loro, la possano visitare per gustarsi tele che non appaiono facilmente, appartenendo anche a collezioni private. Villa Burba centra un grande obiettivo e sono certa che tanti potranno apprezzare questa accattivante retrospettiva”. La mostra rimarrà aperta fino al 10 novembre con i seguenti orari: martedì, mercoledì, venerdì dalle ore 15.30 alle 18.30; sabato e domenica dalle ore 10.30 alle ore 12.30 e dalle ore 15.30 alle ore 18.30.