Melegnano (Milano) - Sfilate in costume, mostre, spettacoli, bancarelle. E ancora stand gastronomici, luna park, attività per i bambini, spazi espositivi per le associazioni. Da domani 6 aprile a lunedì 10 aprile, torna a Melegnano la Fiera del Perdono, grande kermesse storico-culturale giunta alla 460ª edizione e capace ogni anno di richiamare in città migliaia di visitatori.
Come da copione, la giornata di domani è quella che ospiterà le principali attrazioni, disseminate nelle vie del centro e accompagnate dal tradizionale contorno di bancarelle. Con sbandieratori e dame viscontee, la cerimonia di apertura è in programma alle 9 in piazza Risorgimento; da quel momento si snoderà un ampio ventaglio di eventi comprensivo di corteo storico (con partenza alle 10 dal castello) e Messa con esposizione della bolla del Perdono (alle 11.45 nella basilica di San Giovanni).
Svariati i punti di ritrovo che, fino a sera, si offriranno al pubblico: dal castello mediceo con lo spettacolo acrobatico “molecole show”, gli antichi mestieri e la parete di arrampicata fino alla palazzina Trombini con la mostra dell'associazione filatelica locale, passando per piazza IV Novembre con Ambulanzopoli e Pompieropoli. Nel complesso, si tratta di un ventaglio di eventi ampio e variegato, pensato per intercettare un pubblico di tutte le età.
“Una formula inossidabile che si rivolge da un lato a chi ne vive gli aspetti religiosi (quelli della Festa), dall’altro a chi preferisce quelli laici (la Fiera) - rimarca Vitantonio Palmisano, esperto di storia locale - Un evento che ormai si è radicalizzato negli usi e nei costumi, tanto da aver prodotto il detto: el Perdon l’è a Melegnan”.
La leggenda racconta che il cardinale Angelo Medici passò un giorno per Melegnano, ma la sdegnosa cognata si rifiutò di accoglierlo in castello. Il religioso trovò dunque ospitalità presso il parroco del paese. Anni dopo, diventato Papa col nome di Pio IV, Angelo Medici si ricordò di quel gesto gentile e volle ricompensare i melegnanesi con l’emissione della bolla del Perdono. Era il 1563.
“La Bolla – spiega Palmisano – si discosta da tutte le altre emesse prima del Concilio di Trento poiché contempla l’indulgenza plenaria e la remissione di tutti i peccati, qualora vengano ottemperati i riti in essa prescritti. Il contenuto del documento risulta ad oggi un unicum”.
L’aspetto religioso è rimasto, ma nel tempo la ricorrenza si è caricata anche di altri risvolti, di carattere commerciale e aggregativo. Oggi il Perdono è un grande contenitore di eventi e una vetrina per le realtà del territorio, dal commercio alle associazioni. Tra le novità di quest’anno, la gara ciclistica "Gran premio del Perdono”, in programma a Pasquetta.