ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Nella stanza della rabbia a Niguarda, 15 minuti per distruggere tutto: "Diamo sfogo agli istinti primordiali"

Tra i clienti prevalgono le donne. "Sessanta sessioni a settimana, per provarla un mese in lista d’attesa"

Un cliente in azione nella Rage Room

Un cliente in azione nella Rage Room

Milano - La maggior parte sono donne. Ma ci sono anche ‘feticisti’ di ceramiche da bagno e (senza badare a superstizioni) di specchi e poi pazienti mandati dagli psicologi. Si sfogano nella ‘rage room’ di via Graziano Imperatore, in zona Niguarda.

La ‘stanza della rabbia’ è arrivata a Milano nel 2021, dopo le precedenti aperture a Legnano (nel 2018), Torino, Genova. Oggi c’è anche a Roma. Che cosa è? Fondamentalmente un locale attrezzato dove in 15 minuti si può distruggere quello che si trova a tiro, in sicurezza e per divertimento. Il servizio è completo. Include il kit anti-infortunistico (con casco, occhialoni, corpetto, guanti, para-tibie, scarpe infortunistiche) e gli strumenti per distruggere (piede di porco, badile, tondino di ferro e la richiestissima mazza da baseball). Ma anche oggetti da ridurre in mille pezzi: piatti, bicchieri, bottiglie, vasi e poi televisori, computer, slot machine. “Ti permettiamo di dar sfogo ad uno dei tuoi istinti primordiali" si legge sul sito.

A importare l’idea in Italia tre amici serissimi che con l’entertainment non c’entrano nulla: Stefano Rosina, 42enne, si occupa di finanza e assicurazioni, Aldo Pecora, 38 anni, è un impresario edile, mentre Alessandro Marchetti, 39, fa l’ingegnere gestionale: "È stato Alessandro a scoprire durante un viaggio in Serbia l’esistenza delle Rage Room, il cui concept è nato in Giappone, e a proporci l’investimento. Il primo store l’abbiamo aperto a Legnano nel 2018. In tre mesi abbiamo raggiunto il break even (pareggio dei conti, ndr). Oggi solo a Milano facciamo fra 50 e 60 sessioni a settimana, l’attesa per prenotare è almeno un mese… " racconta Stefano Rosina, socio di Anger Games.

Anger Games Milano mette a disposizione due stanze, all’interno delle quali possono entrare da uno a otto partecipanti: l’attività è gettonata anche per feste di compleanno, addii al nubilato e team building. Basta pagare e ti diverti di più. I pacchetti disponibili sono tre. Il più ambito, il deluxe, prevede oltre 40 oggetti da distruggere, inclusi gli elettrodomestici. Ma la cosa bella è che la richiesta è ‘customizzabile’. "C’è chi ha voluto la stanza riempita solo di ceramiche da bagno o di specchi… Non abbiamo potuto soddisfare, per ovvi motivi di sicurezza, il desiderio di chi voleva distruggere una tv accesa".

Capitolo clientela. "Il 70% sono donne. Forse c’è da parte dell’utenza femminile una difficoltà a mostrare rabbia nella propria quotidianità, anche per il timore di andare incontro a un giudizio canzonatorio (l’accusa di essere indisposta o single, ndr). L’età prevalente è fra 25 e 45 anni. A livello sociale c’è di tutto: operai, casalinghe, universitari, impiegati, imprenditori, pensionati". Ma c’è dell’altro: "Ci sono psicologi che ci mandano pazienti, finora sono stati decine, nell’ambito di percorsi per imparare a gestire gli impulsi di rabbia. Non siamo però un’attività terapeutica, ma ludica" precisa il socio di Anger Games. C’è un regolamento che tutti i partecipanti devono firmare: "È proibito, oltre che colpire le pareti, lanciarsi le cose addosso. Finora è successo solo una volta, quando una moglie voleva spaccare i piatti in testa al marito. Per fortuna le telecamere sono sempre in funzione, siamo intervenuti e glielo abbiamo impedito…".