Milano, 1 giugno 2011 - L’aria di Milano è irrespirabile? E’ anche colpa del fumo, ma stavolta di sigarette. L’Istituto dei Tumori, nella giornata mondiale anti-tabacco, sposa la scienza americana che si è accanita, oltre che sul fumo attivo, anche su quello passivo spingendosi a divieti perfino per le strade pubbliche. Per ora, la città più all’avanguardia d’Italia nel campo della ricerca, si è limitata a studiare cosa succede allo stadio Meazza (dove il fumo è ammesso) durante la partita.
Era il 23 aprile scorso e l’Inter-Lazio aveva richiamato centinaia di spettatori. I tecnici dell’Istituo di via Venezian hanno misurato le polveri sottilissime, cioè il Pm 2,5, sorelle minori, ma ben più pericolose per la salute, del Pm 10, uniche particelle finora rilevate dalle centraline milanesi. Il Pm 2,5 è molto più subdolo, poichè entra nei polmoni profondamente e provoca infiammazioni che evolvono in bronchiti e forme asmatiche.
Nel corso delle analisi effettuate durante la partita, il pm 2,5 rilevato era pari mediamente a 13,6 microgrammi per metro cubo con frequenti picchi oltre i 36 microgrammi. I valori esterni allo stadio erano invece mediamente di 6,5 microgrammi per metro cubo, vale a dire che sugli spalti le micropolveri sottili hanno raggiunto un livello di 2,1 volte maggiore rispetto all’esterno. La nicotina nell’aria inoltre nel primo tempo della partita è passata da 0,07 microgrammi a 3,43 per metro cubo con un incremento perciò di 26 volte.
All’inzio più bassa e poi sempre più alta per effetto dei momenti di gioco diversi che seguono l’andamento della tensione dei spettatori verso il gioco e, nella fattispecie, hanno misurato l’aumento collegandolo a un’espulsione e a un rigore. Perciò, sostengono i ricercatori dell’Istituto dei Tumori, ogni volta che si aspira una boccata di fumo per placare la tensione emotiva si liberano nell’aria particelle inquinanti. Chi respira quest’aria affumicata? I non fumatori che assistono alla partita e gli atleti che corrono iperventilando per due ore.
«Le conseguenze sulla salute di questi picchi elevati nella cocnentrazione di polveri sottili - ha detto il pneumologo Roberto Boffi, responsabile dell’ambulatorio per i danni da fumo dell’Istituto di via Venezian - risultano importanti soprattutto per categorie di spettatori particolarmente a rischio come i bambini, le donne incinte, gli asmatici e i cardiopatici»
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fissato la soglia massima giornaliera delle polveri sottili in 25 microgrammi per metro cubo. Un limite che tutela la salute dei polmoni, soprattutto di quelli più deboli, cioè bambini, malati e anziani cion problemi respiratori preesistenti.
A Milano, lo scorso 16 febbraio, il Pm 10 era talmente elevato (92 microgrammi al metrocubo rilevato dalle centraline dell’Arpa in via Senato, 74 a Città Studi) che si era dovuto ricorrere al blocco delle auto. C’è da scommettere che la nuova ricerca scientifica, qualora misurasse l’aria cittadina durante tutte le partite del campionato, troverebbe irrespirabile oltre al Meazza anche le case.
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