Milano, 31 agosto 2011 - Soldi all'estero, quelli che Filippo Penati nega di aver avuto e di avere. Comincia a dirlo, quando nessuno glielo contesta, lo scorso 20 luglio. La Procura di Monza gli ha appena inviato un avviso di garanzia e lo accusa di concussione, corruzione e finanziamento illecito ai partiti. A distanza di quaranta giorni, l’esponente del Pd ribadisce: «Non ho avuto in passato, e non ho oggi, conti all’estero o tesori nascosti». A riferire ai Pm del denaro oltreconfine è Piero Di Caterina. O meglio, l’ex braccio destro di Penati, Giordano Vimercati, lo confiderebbe a Di Caterina in un momento di rabbia, ritenendo di essere stato «fregato» dall’amico Filippo sull’affare Serravalle.
Tutto da dimostrare. Ma dove sarebbero questi soldi? A Montecarlo (e riguarderebbero gli anni fra il 1994 e il 2002, quando Penati è sindaco di Sesto San Giovanni), a Dubai e in Sudafrica, forse a Johannesburg. In questi ultimi due casi, a gestire le pratiche, sarebbe l’architetto Renato Sarno, professionista che di sicuro conosce Dubai, avendo progettato un grosso intervento residenziale e terziario.
È complessa questa storia. E allora lasciamo parlare le carte. Di Caterina, il 21 giugno 2010 viene interrogato dai Pm milanesi del caso Santa Giulia. E dichiara: «Mi sono incontrato con Penati un giorno, credo quello precedente alla notizia dell’acquisto da parte della Provincia di Serravalle (27 luglio 2005, ndr) e Penati mi ha parlato di questa operazione, dicendomi che gli avrebbe consentito la restituzione dei soldi che mi doveva». Come? È Antonino Princiotta, pure lui indagato e all’epoca segretario generale della Provincia, che lo racconterebbe a Di Caterina: «Princiotta mi riferì che si stavano conducendo trattative riservate per definire il sovraprezzo da pagare a Marcellino Gavio».
Com’è noto, Penati comprò il 15 per cento delle azioni di Gavio pagandole 8,9 euro ciascuna, mentre il magnate delle autostrade, diciotto mesi prima, le aveva pagate 2,9. Plusvalenza da brivido, 179 milioni di euro. Durante quegli incontri riservati, aggiunge Di Caterina, si tratterebbe anche «l’importo che sarebbe stato retrocesso a Penati e Vimercati, molto rilevante per svariati milioni di euro che però non mi è mai stato indicato. Princiotta si è sempre lamentato di non aver ricevuto nulla da Penati e Vimercati e di essere in debito con loro.
A operazione conclusa Penati e Vimercati hanno litigato. Ho saputo di recente (siano nel 2011, ndr) da Vimercati che Penati lo avrebbe fregato nell’operazione Serravalle e che Penati avrebbe ricevuto il suo guadagno a Montecarlo, Dubai e in Sudafrica». Chi avrebbe trasferito il denaro? Stavolta è Vimercati che lo riferirebbe a Di Caterina: «Dice (Vimercati) che i soldi in quei posti glieli ha portati l’architetto Sarno».
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