Milano, 11 giugno 2012 -  Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha rimesso nelle mani del presidente del Consiglio Mario Monti la sua carica di Commissario straordinario per Expo Milano 2015. 

“Mancano mille giorni: possono essere tanti oppure pochi. Ma io sono preoccupato perché serve maggiore attenzione da parte del governo e del Parlamento”, che hanno un atteggiamento “tiepido” nei confronti di Expo. Pisapia ha poi precisato: “Questo però non è un passo indietro, ma anzi serve per andare avanti”. Pisapia ha poi chiesto che ci sia qualcuno per conto del governo che si occupi a tempo pieno dell’Expo e un "aiuto" agli imprenditori per lo sviluppo della città e per il successo dell'evento mondiale. Il sindaco ha fatto appello "al
coraggio che avete dimostrato. Abbiamo bisogno di buona politica, di buona amministrazione, di buona economia che generi fiducia. Dobbiamo ridare speranza e farlo con atti concreti, rimettere il lavoro al centro della societa'. Questo e' il modo per fare rinascere la fiducia e rilanciare il Paese. Insieme possiamo farcela".

LA RISPOSTA DI MONTI - In una nota diramata da Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio ha auspicato "un opportuno ripensamento" in merito all'intenzione di Pisapia "di rimettere il mandato di Commissario Straordinario per Expo Universale 2015". Monti, come già fatto nella riunione della Coem del 9 marzo scorso ha ribadito "la natura strategica dell'evento dell'Expo, sia per Milano che per l'Italia intera. L'Expo 2015 - ha proseguito - sarà un evento universale dal quale ci si può attendere significative ricadute per l'intero sistema economico italiano. Ciò può avvenire solo con l'impegno collettivo di tutte le istituzioni, centrali e locali, e delle forze sociali".

"Il governo - ha concluso Monti - ha sempre confermato, anche nell'aggravato contesto economico e finanziario, gli impegni assunti in forma compiuta e le spese previste dal bilancio dello Stato. Io stesso ne ho parlato in tutti gli incontri internazionali ai quali ho partecipato in questi mesi, auspicando una qualificata partecipazione all'evento del 2015''. 

ROBERTO FORMIGONI - Insoddisfatto della risposta del presidente del Consiglio, Roberto Formigoni"Una doccia fredda": così la definisce il presidente della Regione Lombardia, e commissario generale di Expo 2015. Il riferimento in particolare è al "no" per la deroga al patto di stabilità. "Il presidente Monti - ha sottolineato Formigoni - conferma che il Governo mantiene gli impegni assunti e non si può fare di più". Al punto 4 però ''arriva la doccia fredda - ha sottolineato Formigoni -. Esclude la deroga che fin adesso il Governo stava studiando".

Eppure, all'incontro a Palazzo Chigi su Expo dello scorso 9 marzo "era stata data per certa la deroga per il 2012 - ha ricordato Formigoni - e ci hanno detto che avrebbero studiato per gli anni successivi''. A questo punto pero' la Ragioneria dello Stato ha detto che non c'e' possibilita'. Dunque e' con preoccupazione che domani il presidente Formigoni partecipera' all'assemblea generale del Bie a Parigi. ''Ci presentiamo davanti a 150 Paesi - ha detto - con una struttura di governance terremotata. Ho gia' ricevuto una telefonata da Parigi in cui mi chiedevano cosa stia succedendo. Ripeto che mi auguro Pisapia ritiri le dimissioni''. Formigoni boccia la scelta del sindaco: "Abdicare alle proprie responsabilita' sarebbe inaccettabile - ha spiegato a margine di un incontro -. Chiedo a Pisapia di ritirare le sue dimissioni e farlo subito". ''Un conto e' richiamare il Governo alle proprie responsabilita', un altro e' abdicare alle proprie. Io non riesco a capire come si debba interpretare questo aver rimesso il mandato al Governo''.

GUIDO PODESTA' -  Le 'dimissioni' da commissario straordinario di Expo 2015 da parte del sindaco di Milano Giuliano Pisapia, secondo il presidente della Provincia Guido Podesta', sono state ''una provocazione, un richiamo al governo perche' in effetti non c'e' nessuna certezza sugli impegni economici da parte dell'esecutivo e manca chiarezza pluriennale sulla non incidenza degli investimenti sul Patto di Stabilita' per gli enti locali''.  ''Penso che le sue dimissioni siano provvisorie, una provocazione'', ha ribadito Podesta' ricordando di aver sollecitato sulla questione i Governi che si sono succeduti a Roma. ''Avevo gia' scritto prima a Berlusconi e Tremonti - ha concluso - e poi a Monti, Catricala' e Passera''. 

RICCARDO DE CORATO -  "Le dimissioni di Pisapia da Commissario di Expo, che hanno come scusa la disattenzione del governo e del parlamento nei confronti dell'evento in realtà sono un escamotage che dimostra che il sindaco di Milano non è in grado nè di rispettare i tempi e nè di saper gestire l'evento come ha dimostrato la gestione del primo appalto di Expo finito nel mirino della Magistratura a dispetto di tutte le Commissioni e gli esperti antimafia di Pisapia". Questo il commento del vice-presidente del Consiglio Comunale e parlamentare del Pdl.  E ha continuato: "Non si nasconda dietro la disattenzione del Governo, che non c'è stata visto che il premier Monti ha dato a Pisapia quello che aveva chiesto, nè tantomeno del Parlamento che vede nel Pd una forza autorevole dell'attuale maggioranza parlamentare.  Le sue dimissioni dimostrano che anche per l'Expo le promesse elettorali di Pisapia sono state rese evanescenti nel momento in cui ha dovuto affrontare i problemi veri della manifestazionione internazionale".

 

PDL -  Le dimissioni del sindaco di Milano Giuliano Pisapia da commissario straordinario all'Expo 2015 ''sono un brutto segnale, un segnale di sfiducia verso chi governa il Paese e nel tessuto imprenditoriale del nostro territorio. Siamo alla resa dei conti e chi dovrebbe condurre la battaglia e' il primo a scappare''. Cosi' il capogruppo Pdl in Consiglio comunale Carlo Masseroli commenta il 'passo indietro' del primo cittadino. ''Il nostro sindaco purtroppo non regge il ruolo - rincara Masseroli -. Milano ha bisogno di un condottiero, non di un tiepido osservatore. Ha probabilmente paura di confrontarsi con la realta' di un grande progetto da realizzare ed e' prigioniero delle sue contraddizioni''. Tanto che, aggiunge, ''non e' forse adatto per una grande Milano internazionale''.

 

MATTEO SALVINI - Giuliano Pisapia "ha fallito", dopo aver "fatto fuori" dall'Expo l'assessore Stefano Boeri, "l'unico che proponeva qualcosa". Cosi' Matteo Salvini, capogruppo della Lega Nord, commenta le dimissioni del sindaco di Milano da commissario straordinario di Expo. "Il governo ignora ancora una volta Milano e il Nord", lamenta il neo segretario della Lega lombarda, che torna a chiedere un passo indietro di Roberto Formigoni da commissario generale di Expo. "Formigoni lasci e si occupi a tempo pieno della Regione", esorta Salvini. "Per Expo - sostiene - ci vuole impegno 24 ore su 24 o rischiamo una figuraccia planetaria".

 

BOBO CRAXI PENSA A ROMANO PRODI - Dopo le dimissioni del sindaco di Milano Giuliano Pisapia da commissario straordinario di Expo 2015, Bobo Craxi lancia Romano Prodi per quell'incarico.  "La ritirata di Pisapia dalle responsabilita' dell'Expo 2015" rimettendo il mandato nelle mani del presidente del Consiglio, spiega Craxi, "e' l'ultimo di una serie di episodi negativi che hanno contraddistinto la gestione amministrativa e politica dell'evento conquistato, con grande abnegazione, 5 anni or sono".  Il responsabile della politica estera del Partito socialista italiano, gia' sottosegretario di Stato agli Affari Esteri con delega per la campagna promozionale per l'Esposizione universale di Milano 2015, aggiunge: "In quell'occasione, fra le figure decisive e piu' prestigiose certamente va ricordato l'impulso di Romano Prodi. Pertanto, al fine di evitare il ricorso ad altre discutibili figure tecniche, il commissariamento governativo straordinario dovrebbe essere assunto dal presidente Prodi: sarebbe una scelta non suicida".