Milano, 6 novembre 2013 - Giornata di controlli serrati martedì nel quartiere Quarto Oggiaro, a Milano, dove mercoledì scorso è stato ucciso in un agguato il boss Pasquale Tatone. Questura e Comando provinciale dei carabinieri si sono alternati in un' operazione di controllo che ha visto impegnati centinaia di uomini delle forze dell'ordine.
La polizia, in strada dalle 13 alle 19, ha controllato 50 persone, 20 veicoli (e' stata elevata una sola multa) e due esercizi commerciali, senza tuttavia evidenziare irregolarita'. Subito dopo, i carabinieri hanno dato il cambio e proseguito fino alla mezzanotte, servendosi anche di un elicottero sull'area di via Pascarella, il luogo dell'omicidio. Questi i dati dei militari: 4 arresti (per spaccio ed esecuzioni di pena), 5 denunciati, 500 persone controllate (di cui 60 gia' note alle forze dell'ordine), 6 locali ispezionati (di cui 3 sanzionanti dai reparti dell'ispettorato del lavoro e dal nucleo antisofisticazioni), 105 mezzi controllati, 20 perquisizioni in abitazioni, 50 grammi di droga sequestrati tra hashish e cocaina, 90 militari impiegati.
Nel frattempo, continuano le indagine sull'omicidio di mercoledì e quelli di qualche giorno prima, che hanno visto la morte di un altro Tatone, Emanuele, trovato riverso tra gli orti del quartiere, e del suo autista Paolo Simone. Esiste comunque un principale sospettato. Accanto a lui, altri due uomini, figure più marginali, fra le venti persone sentite in queste ore. Il pregiudicato messo sotto torchio in questura, e già da tempo sottoposto a provvedimento di sorveglianza speciale. Un ex detenuto palermitano contro cui pesa soprattutto il racconto di due testimoni-chiave che mercoledì sera avrebbero assistito agli istanti prima e a quelli subito successivi all’agguato a Pasquale Tatone.
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