
Josephine Mula e Innocenzo D’Emiliano
Milano, 6 settembre 2018 - Enzo conserva gelosamente un ritaglio del quotidiano “Il Giorno” un po’ ingiallito: «È di 55 anni fa. Ma senza questa pagina, io e Jo non avremmo mai potuto scrivere la nostra storia». Un romanzo, che comincia con un annuncio pubblicato nella rubrica “Corrispondenza internazionale” del “Giorno dei Ragazzi”: Josephine Mula ha 17 anni, abita a Malta, e cerca un “amico di penna”, uno studente italiano, per scambiare lettere in inglese, italiano e francese. Innocenzo D’Emiliano, 20enne di Cercola, in provincia di Napoli, è in vacanza al Nord, in quel di Ponte di Legno.
Un amico sta leggendo“Il Giorno”, lo lascia sulla sedia e il suo sguardo cade sull’annuncio. Prende la pagina e si segna l’appunto con l’indirizzo. «Le scrissi subito – racconta lui – ma mi rispose dopo due anni perché nel frattempo le erano arrivate tantissime lettere. Al punto che il mio indirizzo era finito nelle mani di un’amica di Jo e lei le disse di scrivermi». Non lo fece e Jo non buttò via l’appunto. Quando la corrispondenza con gli altri si interrompe, Jo scrive a Enzo. Scorrono fiumi di inchiostro fra Napoli e La Valletta. Si scambiano le foto, si piacciono. E dopo un anno e mezzo di missive si giurano amore eterno. Convolano a nozze a Malta, il 7 settembre del 1968: da quel giorno Enzo canta a Jo “O sole mio” ogni mattino. «Sposi grazie al vostro giornale», scrissero allora alla nostra redazione, lo riscrivono alla vigilia del cinquantesimo di matrimonio, le nozze d’oro. «Ringraziammo il Giorno, raccontando la nostra storia a lieto fine, pubblicarono la nostra foto. Un ricordo dolcissimo. Grazie ancora per il regalo più bello», racconta lo sposo. «Da quell’annuncio sono sempre rimasto legato al vostro giornale – confessa emozionato, mentre si prepara a dire nuovamente “sì” -. Ho lavorato in Alitalia per 40 anni, i giornali venivano distribuiti via posta aerea e curavo sempre che “Il Giorno” arrivasse a destinazione, avevo un occhio di riguardo». Alla cerimonia, 50 anni fa, invitarono anche il postino del paese. «Sono stati per noi cinquanta anni bellissimi, ma tutto non poteva accadere senza l’aiuto di tante circostanze fortunate, ma principalmente senza l’intervento del giornale».
Domani al tramonto, Enzo e Jo rinnoveranno le loro promesse a Malta, a Santa Caterina d’Italia, per poi partire in luna di miele in Cornovaglia. Festeggeranno nella stessa sala a Floriana, “La Phoenicia”, porteranno con loro anche la copia del 9 settembre 1968. Ci saranno molte delle persone presenti 50 anni fa, arrivate dall’Italia, da Malta e dall’Australia, e la famiglia nata dalla loro unione: la figlia Mariagabriella, infermiera al San Raffaele di Milano, il figlio Davide, fisico a Roma, i tre nipotini: Stefano di 10 anni, Giulia di 7 e Angelica di 2. «A loro raccontiamo sempre la nostra storia, anche perché nell’era di Internet somiglia davvero a una favola. Una favola vera però, che a loro volta raccontano a scuola». Una favola d’altri tempi, forse, ma che siamo felici di poter riscrivere mezzo secolo dopo, rinnovando i nostri auguri.