
81° Anniversario della Morte di Cesare Mori, Polemiche al Consiglio Regionale Lombardo
"Vostra Eccellenza ha carta bianca, l’autorità dello Stato deve essere assolutamente, ripeto assolutamente, ristabilita in Sicilia. Se le leggi attualmente in vigore la ostacoleranno, non costituirà problema, noi faremo nuove leggi". Inutile chiedersi che c’azzecchi la Sicilia con il Consiglio regionale della Lombardia: le pagine social del Pirellone, nella rubrica "#AccaddeOggi" di ieri, celebravano l’81 esimo anniversario della morte di Cesare Mori, "conosciuto come il “prefetto di ferro“, nato e cresciuto a Pavia", recita la seconda versione del post su Facebook. Il problema è - era - la frase scelta in precedenza dagli account social del Consiglio regionale: vergata da colui che temporibus illis l’aveva inviato a combattere la mafia in Sicilia, cioè il dittatore Benito Mussolini. Firma leggibile, oltretutto.
Così sulle pagine dell’ente s’è scatenata una tempestapolitica e social. "È una inaudita vergogna, il frutto abominevole della voglia di revisionismo della destra politica – tuona per primo il capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino –. Quel contenuto non rappresenta noi, che del Consiglio regionale siamo parte integrante, ma soprattutto la stragrande maggioranza delle lombarde e dei lombardi. Va immediatamente rimosso e vanno fornite spiegazioni". Gli esponenti dem in Ufficio di presidenza fanno sapere che le chiederanno, i colleghi del Patto civico Michela Palestra e Luca Paladini si uniscono alla protesta (Mori, aggiungono, è "un eroe solo per i fascisti, considerato che svolse i suoi compiti polizieschi in assoluto spregio della legge") e chiedono direttamente le dimissioni del presidente del Consiglio regionale Federico Romani (di FdI), in quanto "responsabile ultimo della comunicazione dell’istituzione". Persino Vittorio Feltri, consigliere di FdI non esattamente allergico a uscite urticanti sui social, interpellato dall’agenzia Dire lapida la performance come "una stronzata, potevano evitarselo. Sapevano benissimo che avrebbero suscitato delle polemiche inutili, sempre le stesse sul fascismo e su Mussolini".
Intanto il post viene rimosso da Twitter e sostituito su Facebook, eliminando la citazione del duce e lasciando solo la foto del prefetto Mori, "a conferma che non c’è certamente da parte della Struttura Stampa del Consiglio regionale della Lombardia nessuna intenzione di revisionismo e nessuna apologia di fascismo", precisa in una nota la Struttura Stampa stessa. "Non importa, è grave anche solo aver approvato tale materiale comunicativo", ribatte il consigliere di Avs Onorio Rosati.
Gi. Bo.