"Saranno oltre 200.000 i soggetti coinvolti nella prima fase di somministrazione del vaccino contro il Coronavirus in Lombardia, tra operatori sanitari, socio-sanitari e amministrativi degli ospedali pubblici, delle Residenze Sanitarie Assistenziali (Rsa) e ospiti di queste ultime". È quanto ha comunicato ieri in una nota la Direzione Generale dell’assessorato regionale al Welfare. "Regione Lombardia – prosegue la nota – lo ha già comunicato in seguito alla richiesta pervenuta da Domenico Arcuri, commissario straordinario del Governo per l’emergenza Coronaviurs, nell’ambito della predisposizione del piano di fattibilità della campagna".
"Si sta inoltre concludendo il conteggio anche degli operatori delle strutture ospedaliere private che saranno ugualmente coinvolti sempre nella prima fase – si precisa ancora nella nota diramata ieri da Palazzo Lombardia – . Insieme ai soggetti da vaccinare inizialmente, nello specifico 168.525 tra operatori sanitari, socio-sanitari e amministrativi di Aziende Socio-Sanitarie Territoriali (ASST) e RSa e oltre 57.000 ospiti delle residenze, è stata fornita nella comunicazione indirizzata al commissario, anche la capacità di stoccaggio dei vaccini. All’occorrenza 11 ASST lombarde sarebbero pronte a stoccare le scorte nei congelatori a meno 70 gradi".
"È stata indetta inoltre – conclude la Direzione Generale Welfare – la procedura di gara per l’acquisto e il noleggio di ulteriori 90 refrigeratori".
Un annuncio, quello appena riportato, che suscita i commenti delle opposizioni ma anche dei sindacati. "Bene la nota della Direzione Generale del Welfare di Regione Lombardia: includere gli ospiti delle Rsa lombarde tra i primi destinatari dei primi vaccini anti-Covid è una scelta giusta – dichiara Carlo Borghetti, vicepresidente del Consiglio regionale e consigliere del Pd –. Resta il fatto che in questo momento Regione Lombardia dovrebbe fornire tamponi rapidi alle RSA e alle RSD (le Residenze Sanitarie per Disabili ndr) per consentire test settimanali, visto la enorme quantità di tamponi rapidi a disposizione".
Quindi ecco la nota congiunta di Valerio Zanolla, Emilio Didonè e Serena Bontempelli, nell’ordine segretari generali lombardi di Fnp-Cisl, Spi-Cgil e Uilp Uil, i sindacati dei pensionati: "Chiediamo che sui vaccini anti-Covid non ci si faccia trovare ancora una volta impreparati come Paese e come Regione Lombardia. Occorre un piano preventivo efficace, efficiente e pratico, senza le soliti liti e discussioni tra i diversi soggetti coinvolti. Chiediamo al Governo di garantire la gratuità del vaccino a tutti, in particolare, visti i precedenti in regione Lombardia, alle fasce meno abbienti e più esposte al rischio contagio".
Giambattista Anastasio