ROBERTA RAMPINI
Cronaca

A Pero la cava nel mirino. Comitati cittadini in lotta: "Basta camion e betoniere"

Proteste e volantini: c’era il vincolo, ignorato, di costruire una strada salva-traffico "Trasformazione dell’area nord in laghetto con parco, altro patto non rispettato" .

Comitati stanchi del viavai di camion chiedono alle istituzioni di far rispettare gli accordi

Comitati stanchi del viavai di camion chiedono alle istituzioni di far rispettare gli accordi

Vecchi disagi e nuove proteste a Pero. Il continuo viavai di camion e betoniere dalla cava di via dei Boschi e il mancato rispetto degli obblighi da parte della proprietà, primo tra tutti quello di realizzare una strada alternativa di accesso alla cava, sono oggetto di volantini distribuiti in questi giorni dal Gruppo Salute e il Comitato Infindelafera. I due comitati cittadini da anni impegnati in difesa della salute pubblica e dell’ambiente, arrabbiati ma non ancora rassegnati, all’insegna dello slogan "basta betoniere e camion, si al lago e parco", hanno ripreso la loro protesta. "Per diminuire il traffico di camion sulle strade urbane, 11 anni fa nell’ambito dell’iter per rinnovare l’autorizzazione a cavare, Città Metropolitana aveva imposto un vincolo, quello cioè di costruire una strada alternativa per spostare l’ingresso e l’uscita dei camion da via dei Boschi a via Silla, di fianco all’inceneritore. Questo obbligo nasceva dalla Valutazione di impatto ambientale, ma la proprietà della cava fino ad oggi non l’ha mai rispettato - spiegano i comitati - come non è mai stata rispettata la Convenzione sottoscritta nel 2006 tra i proprietari e il Comune di Pero in cui si stabilisce la trasformazione dell’area nord della cava in laghetto con parco pubblico aperto a pescatori e cittadini". I Comitati cittadini puntano il dito contro il fatto che da dieci anni la cava continua a lavorare chiedendo anno dopo anno deroghe all’autorizzazione precedente con la giustificazione di non avere ancora esaurito la relativa quantità di estrazione, che all’interno dell’area è stato realizzato anche un impianto di calcestruzzo: ma le istituzioni non hanno mai fatto nulla per far rispettare gli accordi. "Siamo stanchi dell’inquinamento atmosferico e acustico, chi abita nelle vicinanze della cava e da quasi due decenni sopporta il viavai di camion, betoniere, polvere e fango, sperava davvero che gli obblighi imposti alla proprietà e l’accordo per la riqualificazione di una parte del laghetto e della cava cambiassero la situazione, invece è rimasto tutto lettera morta - raccontano -. Da ottobre in Città Metropolitana è in corso l’iter per la valutazione di impatto ambientale del nuovo piano di escavazione, chiediamo alla nuova amministrazione comunale di essere perentoria e indicare una data entro la quale deve essere realizzata la nuova strada".