REDAZIONE MILANO

A processo vanno troppi innocenti

In tribunale assoluzioni al 35-40% per i reati meno gravi, ma poi ci sono anche quelle in Appello e Cassazione

Quasi un cittadino su due va a processo per niente. "Permane elevato il numero delle assoluzioni nel merito a seguito di giudizio ordinario monocratico, il 35-40% a Milano", ha ammesso ieri il presidente provvisorio della Corte d’appello Giuseppe Ondei. È vero che giudici monocratici si occupano dei reati meno gravi, ma si tratta pur sempre di spaccio, furti, lesioni personali, truffe, persino traffico illecito di rifiuti

"È evidente che trattasi di dato preoccupante che impone in un futuro prossimo un confronto tra Uffici requirenti e giudicanti per verificare la possibilità di trovare soluzioni che evitino ad un numero elevato di cittadini di vedersi sottoposti “inutilmente” a procedimenti penali", ha aggiunto Ondei. E non può consolare più di tanto che un emendamento alla legge di Bilancio, approvato in commissione all’unanimità, preveda "il rimborso delle spese legali per l’imputato che sia stato assolto in un processo penale".

Anche perché, pur senza poter contare su dati statistici, è evidente che a quel 35-40% di innocenti per reati minori si debba aggiungere una quota fisiologica di imputati assolti anche nei processi con le accuse più gravi. E questo solo per il primo grado. Nel giudizio d’appello, poi, una certa percentuale di condanne del primo grado si traforma in assoluzioni: pure questo è fisiologico, ma prevede comunque un’ulteriore indebita fatica giudiziaria per chi alla fine risulterà innocente.

Per quanto riguarda infine il possibile ricorso per Cassazione, a Milano il danno sembrerebbe più limitato, anche se comunque poco meno di una su due delle sentenze d’appello viene contestata a Roma. "Per quanto riguarda l’esito delle impugnazioni – spiega Ondei – nel complesso è stato oggetto di annullamento il 22,65% delle sentenze penali. Ne deriva una sostanziale stabilità delle decisioni di questa Corte", assicura il presidente facente funzioni.

Anche qui, comunque, vuol dire che la Cassazione annulla quasi una sentenza su quattro di quelle emesse a Milano in secondo grado. Sempre in modo del tutto empirico, è un’altra piccola quota di imputati non colpevoli che si aggiungerà al gruppo.