di Massimiliano Mingoia
È passato un mese dal nubifragio che ha abbattuto 5 mila alberi e creato almeno 50 milioni di euro di anni in città e il Comune continua nell’operazione di ritorno alla normalità di Milano. La scadenza fissata per la riapertura dei parchi recitanti più grandi, Sempione e Montanelli, resta l’inizio di settembre, visto che l’ordinanza del sindaco Giuseppe Sala sulla chiusura delle aree verdi resterà in vigore fino al 31 agosto, ma intanto l’amministrazione sta rendere giù fruibili una serie di aree verdi.
ll Comune oggi riaprirà altre 14 aree verdi il cui utilizzo era stato vietato dall’ordinanza del primo cittadino di fine luglio. Tra queste aree verdi, il parco Emilio Alessandrini, in cui vengono riaperte a cittadini e cittadine anche due aree giochi, tre campi bocce e gli orti condivisi; parco San Celso (tra via Vigoni e via San Celso); il campo giochi e da basket di via Ponte Nuovo; i giardini recintati Giulietti-Padova, il giardino di via Meucci, il parco giochi comunale e l’area cani tra le vie Macchi, Venini e Pier Luigi da Palestrina. E ancora, il giardino Marcello Candia, il parco pubblico Pampuri (in via Fra Pampuri Riccardo), il giardino Balduccio da Pisa-Calabiana con campetto da basket, il giardino Bazzega e Padovani (tra via Stendhal e via Savona), il giardino Gianluigi Bonelli, parco dei Pioppi (tra le vie Ardissone-Ercolano-Castellino da Castello), parco pubblico Ca’ Granda (tra viale Cà Granda, viale Fulvio Testi e via Guido Guarini Matteucci) e il giardino recintato via Benefattori dell’Ospedale con le sue aree giochi.
La riapertura delle aree verdi – si legge in una nota del Comune – è resa possibile dal lavoro di tecnici e agronomi che compiono sugli alberi indagini e operazioni di ripristino, laddove necessarie (abbattimento, potatura o bonifica); ad esito degli interventi viene rilasciata la relazione di fruibilità in completa sicurezza.