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Gli agenti del Nucleo tutela donne e minori sono intervenuti lunedì nella scuola elementare
Milano, 14 febbraio 2025 – Arresto convalidato e custodia cautelare in carcere. Resta quindi in cella l’insegnante di 45 anni bloccato in flagrante nel primo pomeriggio di lunedì dagli agenti della polizia locale, che hanno assistito in diretta agli abusi su una giovanissima alunna di 10 anni grazie alle microcamere installate in un’aula di una scuola elementare pubblica della periferia ovest.
La giudice Alessandra Di Fazio ha accolto la richiesta della pm di turno Francesca Crupi, ravvisando come sussistenti i pericoli di reiterazione di reato e di inquinamento probatorio; respinta l’istanza della difesa di affievolire la misura in quella meno restrittiva dei domiciliari.
L’interrogatorio
Durante l’interrogatorio, andato in scena mercoledì, il docente, incensurato, ha respinto le accuse, parlando di un “fraintendimento” e ribadendo che non farebbe mai ciò che gli viene contestato. Anche davanti al video che ha innescato l’intervento immediato dei ghisa, l’uomo avrebbe cercato di fornire una spiegazione alternativa. Parole che evidentemente non hanno convinto la gip, che ha disposto che il maestro rimanga a San Vittore.
Intanto, proseguono gli accertamenti degli investigatori del Nucleo tutela donne e minori di piazza Beccaria, coordinati dalla pm Rossella Incardona e guidati dal comandante Gianluca Mirabelli, che si stanno concentrando sui dispositivi tecnologici sequestrati durante la perquisizione a casa del quarantacinquenne: al setaccio, in particolare, il pc e il cellulare, per trovare ulteriori riscontri a quanto già emerso dall’inchiesta.
Le piccole da ascoltare
Nei prossimi giorni, i ghisa sentiranno in audizione protetta le bambine: finora la vittima accertata è quella ripresa dagli occhi elettronici installati in classe, ma anche altre due compagne avrebbero subìto le stesse attenzioni morbose; e non è escluso che ci siano altri casi non ancora emersi, anche negli anni passati.
Stando a quanto ricostruito, a cavallo tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, i genitori di una delle alunne del docente ne hanno raccolto le confidenze sui palpeggiamenti a cui era stata costretta. A quel punto, è scattata la segnalazione al dirigente scolastico dell’istituto, che a sua volta si è rivolto ai vigili. Per cercare prove certe, gli agenti hanno piazzato ambientali e microcamere in aula.
Alle 14 di lunedì, ciò che hanno visto è stato talmente inequivocabile da spingerli a intervenire immediatamente. Hanno atteso che l’insegnante uscisse, per evitare che gli studenti capissero cosa stava succedendo, e lo hanno arrestato per violenza sessuale pluriaggravata.