
Visite mediche che si trasformavano in un incubo: i racconti messi a verbale dalle vittime hanno descritto uno schema fisso, che si sarebbe ripetuto più volte Identiche le reazioni delle donne, sotto choc per quelle visite così invasive
Si erano presentate nell’ambulatorio per sintomi influenzali e malesseri, come pressione alta, tachicardia o dolori all’addome. E le visite, all’improvviso, si trasformavano in un incubo, tra pesanti molestie e abusi sessuali spacciati come atti necessari per una corretta visita medica. Una donna, ascoltata nei mesi scorsi con la formula dell’incidente probatorio, ha spiegato di essere rimasta "quasi pietrificata" dopo l’accaduto. Un’altra ha attraversato un periodo di depressione e insonnia, un’altra ancora è stata costretta a ricorrere ai tranquillanti e a un percorso psicologico per superare il trauma subito. Ieri la pm Alessia Menegazzo ha chiesto una condanna a 10 anni e 4 mesi di carcere (già con lo sconto di un terzo della pena previsto dal rito abbreviato) per il medico di guardia 41enne, originario del Camerun, accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti di nove giovani pazienti. Una richiesta formulata nel corso dell’udienza davanti al gup Luigi Iannelli, che dovrebbe emettere la sentenza il prossimo 7 aprile. Negli atti il medico, residente nel Varesotto, veniva definito "un violentatore seriale privo di freni inibitori". Si era ipotizzato che avesse già "agito" durante il Covid, in tre diversi ambulatori del servizio di continuità assistenziale di San Giuliano Milanese, San Donato Milanese e Milano e in un caso presso l’abitazione di una delle giovani. Si sarebbe servito di "metodi fraudolenti e repentini", secondo l’accusa, per superare la "resistenza" delle vittime, che infine lo hanno denunciato dando il via alle indagini sfociate in due ordinanze di custodia cautelare (l’ultima ai domiciliari) a carico dell’uomo, che risponde anche dell’accusa di falso per aver alterato alcuni certificati delle pazienti. I casi erano saliti da quattro, dopo il primo arresto, a sette, tra ottobre 2022 e autunno 2023, e poi a nove con altre denunce. Il medico, tra l’altro, per una vicenda simile era già stato portato a processo due anni fa e poi assolto con rito abbreviato. Tra i legali di parte civile, che assistono le vittime, ci sono gli avvocati Patrizio Nicolò, Andrea Prudenzano e Giorgio Conti. I racconti messi a verbale dalle vittime hanno descritto uno schema fisso, che si sarebbe ripetuto più volte. Identiche pure le reazioni delle donne, sotto choc per quelle visite così invasive.