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Accesso vietato al Traversino: "Si fa sul serio"

Il Consorzio Bonifica Muzza Bassa Lodigiana ha deciso la chiusura del "Traversino" a Cassano d'Adda, trasformato in spiaggia non autorizzata. La decisione è stata presa per motivi di sicurezza dopo un incidente. Il Comune sta valutando misure per garantire il rispetto del divieto.

Accesso vietato al Traversino: "Si fa sul serio"

Fine di un’epoca per il “Traversino“ cassanese e i suoi tanti frequentatori. Il Consorzio Bonifica Muzza Bassa Lodigiana, gestore dell’area, ha disposto la chiusura dei varchi di ingresso al manufatto idraulico sfioratore presente nell’alveo del canale Muzza, trasformato nel tempo in spiaggia con tanto di utilizzo di sdraio e ombrelloni. Frequentare questa “oasi estiva“ è sempre stato considerato lecito, ma ora si cambia. "Sappiamo che si tratta di una decisione impopolare – dice il presidente del Consorzio Bonifica Muzza Bassa Lodigiana – ma si è reso necessario intervenire per proibire l’accesso all’area, divieto che esiste da sempre ma è da sempre disatteso". Una decisione già nell’aria da tempo, che si è consolidata all’indomani dell’emergenza per il salvataggio di una bambina di 7 anni, finita sotto le griglie di una struttura per alimentare il deflusso d’acqua minimo vitale alla risalita del pesce. Finisce tutto in prefettura, dove nella giornata di ieri è stata convocata una conferenza di servizi per la sicurezza al Traversino. "Il prefetto – spiega il sindaco Fabio Colombo – ha demandato all’amministrazione comunale l’emissione di eventuali ordinanze per la messa in sicurezza dell’area. Mi risulta che il gestore sia già all’opera per incrementare i cartelli e chiudere gli spazi d’ingresso".

Resta la questione dei controlli. "Come amministrazione – conclude il primo cittadino – stiamo valutando in che modo intervenire. Sicuramente si farà un’ordinanza per ribadire il divieto di permanenza in quella zona. Abbiamo poi fatto presente al prefetto, che a Cassano ci sono più aree critiche da controllare lungo i corsi fluviali ma non abbiamo personale a sufficienza; abbiamo quindi chiesto che venga inviato l’esercito come deterrente o per eventuale supporto al presidio dell’area". Stefano Dati