
Il Milano Welcome Center di via Sammartini per migranti e richiedenti asilo
Milano, 21 marzo 2025 – È la logica dell’emergenza a guidare l’accoglienza dei migranti e dei richiedenti asilo in Lombardia. Logica che, per quanto riguarda la nostra regione, non è giustificata dai numeri: gli accolti nel 2023 sono stati infatti lo 0,18% della popolazione residente.
Sono le conclusioni dell’ultimo rapporto di ActionAid e Openpolis dei centri di accoglienza straordinaria, governativi e dei centri a gestione degli enti locali, realizzato sui dati del 2023 ottenuti con richieste di accessi agli atti al Viminale.
Per chiarire come funziona l’accoglienza, al netto delle continue modifiche di legge, bisogna premettere che il sistema si divide in prima e seconda accoglienza. La prima accoglienza assicura l’assistenza nell’immediatezza dopo lo sbarco presso gli hotspot - e per il tempo strettamente necessario ad effettuare i primissimi interventi di assistenza materiale e sanitaria.
La seconda invece è caratterizzata da progetti di assistenza alla persona e di integrazione nel territorio che vengono attivati dagli enti locali aderenti al Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e minori stranieri non accompagnati. Nella pratica esistono invece i Cas (Centri di assistenza straordinari), che dovrebbero occuparsi solo dell’emergenza in attesa di sistemazioni più organiche e di lungo periodo, e il Sai, (Sistema di accoglienza e integrazione), costruito su strutture che accompagnano lo straniero in un percorso che va oltre il vitto e l’alloggio e comprende formazione, inserimento lavorativo e abitativo. Questo sulla carta, perché il report evidenzia che i Cas sono la scelta privilegiata nell’accoglienza: tanto da trasformare l’emergenza in consuetudine.
Per quanto riguarda i Cas a Milano e provincia, per esempio, esistono 111 strutture con 4.030 posti disponibili a fronte di 4.251 presenze. Per quanto riguarda il Sai, le strutture sono 206, per 1.390 posti disponibili a fronte però di 1306 presenze.
Nel report viene evidenziato che il circuito dei centri governativi continua a costituire l’ossatura del sistema e la Lombardia non fa eccezione: a fine 2023 sono il 16% (2.837) le persone ospitate nel sistema degli enti locali Sai (22,6% a livello nazionale). Dai dati emerge che nella città metropolitana di Milano e nella prefettura di Brescia si conferma la preminenza dei Cas, ma le persone che trovano accoglienza Sai nel 2023 sono in linea con la media nazionale, rispettivamente con il 23,5% e il 22,22%.
A livello comunale Milano è seconda in Italia dopo Roma per posti nel sistema: 3.535 posti, poco più del 23% dei quali nel sistema Sai. Anche in Lombardia, poi, crescono le presenze nei Cas di minori: non vi erano minori soli nel 2020 accolti in centri straordinari per Msna (minori stranieri non accompagnati, ndr) senza servizi adeguati, mentre a fine 2023 sono 84. Parallelamente, nonostante l’imponente crescita del circuito Sai dedicato ai Msna in Regione (da 301 presenze nel 2020, a 684 a fine 2023), si registrano meno minori soli rispetto alla fine del 2022 (722). Inoltre, a fine 2023 sono inseriti in strutture per adulti in Lombardia ben 105 Msna (quasi il 20% del totale nei Cas d’Italia), di cui 63 nella sola città metropolitana di Milano.
A Milano, rileva ancora il rapporto, si è fatto poi uso massiccio delle revoche dello status di richiedente asilo: 436, sia nel 2022 che nel 2023, e 234 nei primi 9 mesi del 2024. La prefettura di Brescia segue invece l’andamento nazionale con un numero doppio che (come per il livello nazionale) suggerisce l’ipotesi che siano servite per trovare posti: se nel 2022 i provvedimenti sono stati 85, nel 2023 diventano 176 e 121 nei primi 9 mesi del 2024.
Ancora più evidente quanto accade in altre prefetture, tra le quali spiccano: Bergamo (152 nel 2022, 795 nel 2023 e 319 nei primi 9 mesi del 2024), Como (378 nel 2022, 734 nel 2023 e 282 nel 2024), Cremona (205 nel 2022, 593 nel 2023 e 227 nel 2024) e Lecco (296 nel 2022, 595 nel 2023, 238 nel 2024).