Assago, accoltellò sei persone al centro commerciale: Tombolini sceglie il rito abbreviato

Il 46enne è accusato di omicidio, duplice tentato omicidio e lesioni. I reati non prevedono l’ergastolo, ma un massimo di 30 anni, 20 con lo sconto della pena

Tombolini in azione col coltello in mano ripreso dalle telecamere interne al Carrefour

Tombolini in azione col coltello in mano ripreso dalle telecamere interne al Carrefour

Milano, 9 giugno 2023 – Ha scelto il rito abbreviato, a porte chiuse e con lo sconto di un terzo sulla pena, Andrea Tombolini, il 46enne accusato di omicidio, duplice tentato omicidio e lesioni per aver accoltellato sei persone, uccidendone una e ferendone gravemente due, il 27 ottobre scorso al Carrefour del centro commerciale Milanofiori di Assago, nel Milanese. 

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L'istanza, accolta, è stava avanzata stamani dal legale dell'imputato nel corso della prima udienza davanti al gup di Milano Silvia Perrucci. Tombolini ha potuto chiedere l'abbreviato perché i reati di cui è accusato, tra cui l'omicidio volontario semplice non aggravato, non prevedono pene complessive dell'ergastolo, ma un massimo di 30 anni (20 anni con lo sconto di un terzo).

Nel corso delle indagini, coordinate dal pm Paolo Storari e condotte dai carabinieri, era stata discussa davanti al gip Patrizia Nobile la perizia psichiatrica che ha accertato che l'uomo, malgrado soffra di disturbi psichici, era capace di intendere e di volere al momento dei fatti. Nessun vizio di mente, ha stabilito il collegio di periti, tra cui Marco Lagazzi, criminologo e psichiatria forense.  Mentre una consulenza difensiva, richiesta dal legale Daniela Frigione, ha sostenuto la tesi della incapacità di intendere e di volere per una forma di schizofrenia.

Oggi la difesa ha avanzato al gup una nuova istanza di perizia, che è stata respinta. Tombolini nei mesi scorsi è stato trasferito dal reparto di psichiatria del San Paolo di Milano in una comunità protetta in regime di domiciliari. Tra i feriti, per i quali vengono contestate le lesioni, anche il calciatore del Monza Pablo Marì, che qualche giorno dopo l'aggressione fu dimesso dall'ospedale. L'udienza davanti al gup proseguirà a settembre.