GIULIA BONEZZI
Cronaca

Accoltellato a Lambrate. Il poliziotto torna a casa

Di Martino dimesso dal Niguarda 21 giorni dopo esserci arrivato in fin di vita. La convalescenza sarà ancora lunga, ma a dicembre è già in vista l’Ambrogino.

Accoltellato a Lambrate. Il poliziotto torna a casa

Accoltellato a Lambrate. Il poliziotto torna a casa

Ieri a mezzogiorno il viceispettore delle Volanti di Milano Christian Di Martino è stato dimesso dall’ospedale Niguarda, venti giorni e mezzo dopo esserci arrivato in fin di vita per tre coltellate alla schiena inferte a tradimento da Hasan Hamis, 37 enne marocchino da oltre vent’anni irregolare in Italia ma appena arrivato a Milano, che lanciava sassi a treni e persone alla stazione di Lambrate. Il coltello con venti centimetri di lama che l’esagitato nascondeva nella manica del giubbotto gli aveva lesionato un polmone, un rene che è stato necessario asportare, l’intestino (il duodeno) e la vena cava, il grande vaso che drena il sangue di ritorno dal cuore: a Di Martino, il 9 maggio scorso, sono state trasfuse un centinaio di sacche tra sangue ed emoderivati, quasi il doppio del fabbisogno quotidiano dell’ospedale Niguarda.

Una settimana dopo, il 16 maggio, una settantina tra sue colleghe e colleghi poliziotti, agenti della Penitenziaria, militari dei Carabinieri, della Finanza e dell’Esercito, vigili del fuoco e urbani sono andati a donare il sangue al Niguarda in segno di ringraziamento. Nelle stesse ore il poliziotto 35 enne, originario di Ischia, usciva dalla Terapia intensiva diretta dal professor Roberto Fumagalli per passare al reparto di Chirurgia generale del Trauma Team della professoressa Stefania Cimbanassi: la chirurga che con la sua équipe ha operato Christian per oltre cinque ore, il 9 maggio, salvandogli di fatto la vita. Il resto l’ha fatto lui, Di Martino, che "ha una fibra forte", sottolineava due settimane fa il professor Fumagalli. E anche se il percorso per recuperare e rientrare in servizio è ancora lungo, il poliziotto potrà continuarlo a casa.

Intanto da Fratelli d’Italia, i cui esponenti sono stati particolarmente assidui al capezzale del poliziotto (che in terapia intensiva ha ricevuto pure una visita della premier Giorgia Meloni), è già partita la polemica perché il sindaco Giuseppe Sala non gli ha consegnato per direttissima, direttamente sul letto d’ospedale, l’Ambrogino d’oro che pure ha assegnato all’Inter per la seconda stella, rivendicano il deputato, già vicesindaco, Riccardo De Corato e il capogruppo a Palazzo Marino Riccardo Truppo, assicurando che Fdi lo candiderà per l’Ambrogino classico che si consegna il 7 dicembre.