ANDREA GIANNI
Cronaca

Accoltellò l’insegnante. Sì alla messa alla prova

Il Tribunale per i minorenni ieri ha dato il via libera alla mediazione penale. Un piano di recupero per l’allora studente oggi in una comunità del Varesotto.

Seconda da sinistra la cinquantottenne Sara Campiglio quando incontrò Mattarella

Seconda da sinistra la cinquantottenne Sara Campiglio quando incontrò Mattarella

Il progetto di mediazione penale, che ha ottenuto il via libera del giudice, prevede anche un possibile incontro, quando i tempi saranno maturi, tra la docente Sara Campiglio e il ragazzo, nel frattempo divenuto maggiorenne, che l’ha accoltellata il 5 febbraio dell’anno scorso.

Il Tribunale per i minorenni di Milano ieri ha disposto la messa alla prova per due anni, sospendendo così il procedimento penale, nei confronti del ragazzo responsabile del raid solitario e rimasto ancora senza una spiegazione all’istituto professionale Enaip di Varese. È stata accolta quindi la richiesta presentata dal difensore del giovane, l’avvocato Elisa Scarpino, con il parere favorevole del pm. Il diciottenne, accusato di tentato omicidio e porto abusivo d’arma, si trova in una comunità nel Varesotto, dopo aver trascorso quasi un anno al Beccaria.

I giudici hanno anche fissato una serie di udienze per valutare la messa alla prova che prevede, oltre al progetto di mediazione penale, attività sociali e di recupero attraverso l’avvicinamento al lavoro. Un progetto educativo che si svolgerà, inizialmente, all’interno della comunità. L’esito positivo potrebbe portare, quindi, all’estinzione del reato.

Il ragazzo ha espresso più volte il proprio “pentimento“ per il gesto. "La priorità, in questo momento, è continuare il percorso di osservazione e monitoraggio con gli psicologi – spiega il legale –. I suoi genitori gli sono sempre stati accanto, e con la messa alla prova si apre una nuova fase". ll giovane, diciassettenne all’epoca dell’accoltellamento, prima di ferire gravemente con tre fendenti la docente non aveva mai avuto problemi con la giustizia. Quella mattina è uscito di casa con un coltello a serramanico in tasca e all’improvviso ha aggredito l’insegnante nell’atrio della scuola, sorprendendola mentre parlava con una collega in attesa dell’inizio delle lezioni. La cinquantottenne Sara Campiglio, responsabile dell’Area fragilità dell’istituto varesino dove ha trascorso gran parte della propria vita professionale, ha affrontato un lungo percorso per superare i traumi fisici e psicologici dovuti al raid dello studente, che era appena rientrato dopo uno stage in una catena di supermercati.