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Milano, accusa i carabinieri di abusi durante un programma su Ramy: Farid arrestato per rapina, spaccio e lesioni con sfregio al volto

Il suo nome è Mahmoud Farid Fard ed è stato arrestato insieme ad altre tre persone: facevano parte di una baby gang che voleva il controllo dello spaccio a Sesto San Giovanni

Paolo Del Bebbio mentre si dissocia dalle dichiarazioni rese in trasmissione da Mahmoud Farid Fard, il ventenne arrestato per spaccio a Milano (Mediaset)

Paolo Del Bebbio mentre si dissocia dalle dichiarazioni rese in trasmissione da Mahmoud Farid Fard, il ventenne arrestato per spaccio a Milano (Mediaset)

Milano – Tra i quattro giovani di origine egiziane arrestati a Milano per rapina, lesioni aggravate e spaccio di droga c’è anche Mahmoud Farid Fard, il ragazzo di 20 anni che appena dieci giorni fa aveva accusato di abusi due carabinieri durante una puntata della trasmissione Dritto e Rovescio, su Rete 4, dedicata alla morte di Ramy Elgaml.

Le accuse in trasmissione

In diretta, Farid aveva detto: “I carabinieri ce l’hanno sempre con noi”, raccontando di quando due militari lo avrebbero buttato a terra e “picchiato perché loro volevano i 300 euro che avevo nel portafoglio. Volevano rubare i miei soldi”. Il conduttore Paolo Del Bebbio si era dissociato immediatamente dalle dichiarazioni e Farid aveva poi dichiarato che quei due carabinieri lo avevano controllato perché “non avevo i documenti”. I 300 euro – aveva spiegato in trasmissione – “ce l’avevo in contanti perché sto lavorando in nero dato che non non ho le carte per mettermi in regola. Ma i carabinieri volevano quei soldi”. 

L’arresto e la vittima sfregiata

Dopo neanche due settimane da quelle dichiarazioni, è stato portato in carcere su richiesta della Procura di Monza. Tra le accuse a suo carico dei quattro arrestati, che hanno tra i 19 e i 35 anni, c’è anche la violenza aggressione avvenuta lo scorso dicembre nel bar di piazza Marinai d’Italia a Sesto San Giovanni, in cui la vittima era rimasta sfregiata al volto, riportando un taglio di 10 centimetri che andava dal labbro all’orecchio sinistro.

Il controllo dello spaccio a Sesto

Secondo gli inquirenti, il gruppo di egiziani puntava a ottenere il controllo della piazza di spaccio di Sesto San Giovanni attraverso l’uso senza limiti di coltelli e azioni violente. Nel gennaio di quest’anno, l’ultimo assalto alla “concorrenza”. La baby gang aveva aggredito un connazionale che, cercando di scappare, si era rifugiato in un locale privato: a quel punto la banda era entrata e, dopo avere minacciato il gestore a non intervenire, lo hanno preso a calci e pugni, accoltellandolo alla testa e agli arti.

Sequestro di droga e carcere

La gravità dei fatti, la pericolosità sociale dei soggetti coinvolti e la possibilità di reiterazione dei reati così cruenti hanno determinato l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Gli agenti, nell’esecuzione dell’ordinanza, hanno anche trovato nell’appartamento del più grande della banda, di 35 anni, due panetti di hashish per circa 200 grammi e circa 3.800 euro in contanti, suddivisa in varie banconote del tutto compatibili con l’attività di spaccio. I quattro sono stati portati in carcere a Monza.