"Era uno di quegli scienziati che realmente hanno inciso nella storia della ricerca scientifica e della cura" della sclerosi multipla Giancarlo Comi, ricordano dall’Aism, associazione italiana che si occupa di tutti gli aspetti di questa malattia neurodegenerativa. Di cui era uno dei massimi esperti il neurologo scomparso mercoledì 26 novembre, a meno di tre settimane dal sui 77esimo compleanno (era nato a Carvico, nella Bergamasca, il 15 dicembre 1947), all’improvviso: aveva avuto un malore giovedì scorso, mentre parlava a un convegno. Professore onorario di Neurologia all’università Vita-Salute del San Raffaele dove, vent’anni fa, aveva fondato l’Istituto di neurologia sperimentale, direttore scientifico del progetto “Human Brains” di Fondazione Prada, Ambrogino nel 2016, a piangere Giancarlo Comi si uniscono Fondazione AriSla, dedicata alla ricerca sulla sclerosi laterale amiotrofica, e Fondazione Prada, "per la serietà, la passione e l’impegno in questi intensi anni di lavoro insieme", ha dichiarato la presidente Miuccia Prada, che ha rinviato a data da destinarsi un convegno in programma oggi.
Avrebbe dovuto presiederlo lui, ricorda il collega Roberto Burioni sui social: "Quando sono arrivato al San Raffaele nel 2003 ero un giovane professore pieno di speranze in una istituzione che ospitava già dei grandissimi della medicina. Uno era il Prof. Comi, uno dei neurologi più autorevoli al mondo, che ha scritto pagine importanti della conoscenza scientifica, un medico al quale tanti pazienti devono la vita. Mi ha accolto, incoraggiato, ispirato con un affetto ben superiore a quello che era dovuto. Spesso dico che il San Raffaele mi ha reso un medico, un ricercatore e un uomo migliore: è accaduto grazie a persone come il Prof. Comi".Gi.Bo.