REDAZIONE MILANO

Coronavirus, Sea: "Con queste regole Linate non riapre"

Lo scalo cittadino è eccessivamente penalizzato dalle norme anti-Covid. In 2.700 in cassa integrazione

Passeggeri in aeroporto

Milano, 26 giugno 2020 - «L’aeroporto di Linate rimane strategico per Sea» ma «purtroppo oggi i volumi» di passeggeri «sono talmente ridotti che ci chiediamo se ha senso riaprire un terminal per tenerlo vuoto». È quanto ha spiegato Alessandro Fidato, chief operation officer di Sea, ieri, durante L’audizione in commissione regionale, ricordando che «fortunatamente Milano ha due aeroporti». «Considerati i volumi e in considerazione dei lavori in corso a Linate, la cui capacità è notevolmente ridotta dalle attuali regole per il distanziamento – ha aggiunto –, Sea ha deciso di concentrare le sue operazioni a Malpensa». Fidato ha ricordato che a Malpensa «c’è una pista lunga quasi il doppio di quella di Linate, da cui si possono operare non solo voli domestici e intra-Ue ma anche verso destinazioni extra-Ue, cosa che non potrebbe essere fatta da Linate». 

Il terminal passeggeri di Linate è chiuso dal 16 marzo ma la sua pista «è pienamente operativa per i voli di emergenza, i voli di Stato, i voli sanitari e delle protezione civile. Quindi Linate ha continuato ad avere un ruolo determinante per continuare a far fronte all’emergenza sanitaria e a supportare il sistema Italia» ha sottolineato Fidato. Nello scalo, ha spiegato il manager, «attualmente ha riaperto il terminal di aviazione generale di Sea Prime» e «sono in corso lavori di riqualificazione: investiamo 32 milioni di euro e ne investiremmo 18 solo nella riqualificazione del terminal. Questa è la conferma che questo aeroporto è e rimane strategico per Sea». 

A detta del direttore operativo, il traffico aereo sugli scali milanesi, Malpensa soprattutto, potrà tornare a pieno regime non prima del 2022. Quella che per Fidato è una crisi «senza precedenti nella storia dell’aviazione civile», ha prodotto effetti devastanti. «Ad aprile abbiamo avuto circa 600 passeggeri al giorno, tra arrivi e partenze, a maggio siamo passati a 1.300, poi dall’1 al 15 giugno c’è stato un primo incremento. Numeri estremamente bassi, rispetto al traffico giornaliero pre Covid di 110.000 passeggeri al giorno», Anche da qui il ricorso alla cassa integrazione, che coinvolge 2.700 lavoratori: 1.100 a Linate e 1.600 a Malpensa.