Nelle circa quattromila pagine di informativa che ha portato il gip Fabrizio Filice ad emettere quattro custodie cautelari e sei interdittive emerge anche quello che può essere definito “il manifesto“ del gruppo di via Pattari 6. Il particolare è contenuto in una conversazione captata il 30/09/2022 negli uffici di via Pattari. A parlare è “Sam“ Calamucci che introduce Giulio Cornelli alle attività del gruppo.
Calamucci spiega a Cornelli le modalità operative dell’organizzazione criminale, le potenzialità di sviluppo e di gestione del business informativo attraverso la piattaforma informativa commerciale da loro creata di nome “Beyond”, oltre agli obiettivi strategici prefissati.
Calamucci chiarisce a Cornelli "come il loro principale problema non sia tanto l’acquisizione e l’esfiltrazione di dati dalle Banche dati strategiche nazionali, quanto la gestione commerciale dei dati esfiltrati. Riuscire, cioè, a portare nel mercato dell’informazione legale i dati che per loro natura non potrebbero essere diffusi e commercializzati".
Si legge nelle carte dell’inchiesta: "Il gruppo deve essere in grado di fornire ai propri clienti informazioni attendibili come quelle provenienti dalle Banche Dati Strategiche Nazionali ma “spendibili” in ogni sede senza rischiare che l’origine del dato venga compresa e che il meccanismo d’acquisizione illecito delle informazioni venga svelato".
Calamucci spiega ancora come utilizzino applicazioni di “web scraping” cioè programmi in grado di estrarre informazioni e dati dai siti web simulando anche la navigazione umana. Calamucci svela ancora come lo SDI sia strumento informativo fondamentale, ma che il report finale debba essere oggetto di rimaneggiamento da parte del gruppo per fornire informazioni e dossier efficaci: "Quindi io prendo...l’attacco... poi lo SDI lo guardiamo, mettiamo dentro tutto, ..... tutte ste cagate, ma comunque...la base la fai te...".
C’è poi un capitolo sul "rilascio facile dei passaporti" pur in presenza di precedenti penali o di polizia" che richiedono procedure più lunghe o il "diniego". Come si legge negli atti, per la "collaborazione e disponibilità (...) pressochè totale" dell’apposito ufficio del Commissariato di Rho, nel Milanese, Carmine Gallo, l’ex super poliziotto ai domiciliari, "riesce ad assicurare a clienti e amici, anche pregiudicati" passaporti "spesso merce di scambio per avere utilità per lui o per altri a lui legati".
Anna Giorgi