NICOLA PALMA
Cronaca

Aggressioni in serie ai passanti urlando “Allah Akbar”: chi è l’ex scafista che ha seminato il panico a Milano

Raid in viale Monza. Ibrahim Tawfik ha scontato 4 anni di carcere, è stato espulso e a luglio è rientrato in Italia

Il trentatreenne egiziano Ibrahim Tawfik è arrivato ieri pomeriggio in sella a una bici (nella foto) e ha aggredito tre persone prima di essere bloccato

“Urlava “Allah Akbar!” e ha picchiato tre passanti, due uomini e una donna. Uno di loro si teneva il naso sanguinante". Attimi di terrore ieri in viale Monza poco dopo le 14.30, quando in zona Villa San Giovanni un uomo, poi identificato per Ibrahim Tawfik, "vestito con una lunga tunica, un accenno di barba e capelli radi" ha dato in escandescenze all’improvviso; con sé aveva anche un Corano.

A descrivere la scena sono alcuni testimoni, mentre altri alla polizia hanno negato di aver sentito l’espressione araba tradotta con "Allah è il più grande". "È arrivato con una bici, che ha legato all’incrocio con via Pindaro – racconta Sabatin Aktas del locale Kebab Villa Istanbul – e ha iniziato a urlare contro un uomo, colpendolo. Poi ha attraversato la strada gridando “Allah Akbar!“ e una volta sul marciapiede ha preso a schiaffi una donna. Poi si è spostato ancora, raggiungendo la panetteria oltre la strada. All’inizio pensavamo fosse un rapinatore".

Anche perché ha afferrato lo zaino di una delle vittime, la donna, scaraventandolo contro un’auto diretta a Sesto. Quindi ha raggiunto il panificio Mr.Moussa: "Ha visto che il locale era pieno – spiega il titolare Moussa Medhat, che in quel momento non era presente – . Uno dei dipendenti si è avvicinato e ha provato a calmarlo dandogli una bottiglietta d’acqua, ma lui è uscito".

Tawfik è stato bloccato non senza fatica dagli agenti delle Volanti: si è scagliato contro di loro, chiamandoli "infedeli" e pronunciando frasi sconclusionate. Prima di essere portato in Questura, è stato accompagnato in ospedale. In pronto soccorso è finito pure l’unico ferito, un quarantaquattrenne ecuadoriano, che ha riportato una contusione al volto.

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Gli accertamenti della Digos sono scattati immediatamente, anche se le verifiche non hanno fatto emergere collegamenti con realtà estremiste né frequentazioni che facciano pensare a un aspirante terrorista. Di sicuro, però, il trentatreenne ha mostrato pure con la polizia tutto il suo odio per l’Occidente, anche se la sensazione è che quel sentimento sia stato alimentato da vicissitudini personali.

Tawfik fu arrestato a Pozzallo, in Sicilia, nel 2014 per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: uno scafista, in sintesi, anche stando alla condanna a quattro anni di reclusione. Destinatario di più ordini di espulsione, l’ultimo nel 2020, è effettivamente rientrato nel suo Paese, salvo tornare in Italia nel 2023: intercettato a luglio a Milano, è stato arrestato per aver violato la norma che vieta il reingresso prima di 5 anni. Ora è indagato per lesioni: la sua posizione è al vaglio dell’Ufficio immigrazione.