Milano, 29 dicembre 2024 – L'orario della dashcam del taxi segna le 2.06 del 24 dicembre, la notte della Vigilia di Natale. L'occhio elettronico installato all'interno dell'abitacolo immortala il conducente al volante e una cliente appena arrivata a destinazione: deve pagare la corsa con il pos, ma per due volte il dispositivo elettronico dà come risposta "transazione fallita". Passano circa due minuti. Nel frattempo, dai finestrini si vedono i fari di uno scooter: sono in due in sella, si fermano a pochi metri dall'auto bianca. Qualche secondo dopo, scatta l'assalto, ripreso per intero dalla telecamera.
Il raid in macchina
Il video sta circolando da qualche giorno sulle chat interne: stando a quanto ricostruito dal Giorno, il blitz è avvenuto in via Ceva, alla Bovisasca. La sequenza choc, che riaccende ancora una volta i riflettori su una categoria spesso nel mirino dei rapinatori, specie durante il turno di notte, riparte dalle 2.08, quando conducente e passeggera vengono sorpresi dai due sconosciuti, che agiscono col casco in testa. Il primo apre la portiera anteriore sinistra e aggredisce il tassista, intimandogli di consegnare tutti i soldi: punta qualcosa al collo dell'uomo, forse un coltello. Qualche secondo dopo, il complice spalanca lo sportello posteriore destro, si infila in macchina e strappa la borsetta e il cellulare alla ragazza, che stava tornando a casa per le feste di Natale dopo essere scesa da un volo partito dal Nord Europa.
Il portafogli e la fuga
Dopo aver strappato la borsetta alla cliente, il rapinatore passa davanti e urla verso il conducente per mettergli ulteriore pressione. Il tassista – Oscar, 75 anni, originario di Roma ma da decenni vive e lavora a Milano – non fa resistenza, anzi consegna subito il portafogli e due cellulari: "Prendetevi i soldi e ridatemelo, ho tutti i documenti dentro". I rapinatori lo incalzano, chiedono altro denaro: "È tutto l'incasso che ho, ve lo giuro". Passano altri interminabili secondi. Poi i due si allontanano e montano in sella allo scooter per scappare, lasciando le due vittime terrorizzate in auto. Terrorizzate, ma per fortuna illese. L’uomo ha presentato denuncia ai carabinieri.
La reazione della categoria
"La verità è che noi tassisti a Milano, in particolar modo a cavallo delle festività o delle vacanze, siamo un comodo bancomat per i rapinatori. Ormai si lavora in uno stato di tensione fortissima: non solo devi affrontare un traffico impazzito, ma ogni volta che ti fermi devi controllare che non ci siano balordi pronti ad assalirti, a rubare le valigie o fregarti il telefono se lasci l’abitacolo per assistere i passeggeri. Nei punti più a rischio, come nelle stazioni ferroviarie non hai un momento di tregua dall’ansia, di notte come di giorno. Da tempo chiediamo all’amministrazione comunale un tavolo per affrontare le tematiche della sicurezza lungo le linee della metropolitana, dei bus e del trasporto pubblico come quello dei taxi: a oggi non si muove una foglia. Il tema è decisivo per il futuro di Milano e dei suoi cittadini", il commento di Pietro Gagliardi, coordinatore dei tassisti di Unione Artigiani.