NICOLA PALMA
Cronaca

Aggredisce due agenti Polfer fuori dalla stazione Centrale, viene colpito a una spalla: cosa è successo a Milano

Mohamad Harga aveva una maglietta piena di pietre e un pezzo di marmo: prognosi di 60 giorni. Indagato per lesioni il poliziotto che ha esploso il colpo, ma la Procura ipotizza la legittima difesa

Il film dell’aggressione in Centrale

Milano – Un doppio raid in tre ore. Poi le minacce di morte agli agenti e il blitz con un pezzo di marmo in mano. La scarica di taser che non neutralizza la minaccia e il colpo di pistola esploso per bloccare l’avanzata dell’uomo esagitato, positivo a cocaina e cannabinoidi. La cronaca della seconda aggressione in 26 ore ad agenti di polizia, seguita a quella quasi costata la vita al viceispettore Christian Di Martino, è andata in scena ieri notte nell’area della Stazione Centrale. Con un antefatto.

Ore 23 di giovedì , siamo in piazza Duca d’Aosta. I militari dell’Esercito in presidio fisso a due passi dalla Mela di Pistoletto assistono a una rapina e chiedono l’intervento della Polfer: la vittima, un marocchino di 42 anni, viene accompagnata all’istituto clinico Città Studi, da cui si allontanerà prima di essere medicato; il presunto responsabile è un nordafricano senza documenti, che dalle impronte verrà identificato come Mohamad El Shaad Ali Harga, nato in Egitto il 20 febbraio 1987.

L’uomo viene denunciato per rapina e resistenza a pubblico ufficiale. Attorno alle 2, appena uscito dagli uffici della polizia ferroviaria, lo ritroviamo in strada: in piazza Luigi di Savoia, tra il parco recintato e le pensiline dei taxi. Inizia a danneggiare arredi urbani: ha trasformato la maglietta in una specie di fionda imbottita di pietre; e nell’altra mano tiene un pezzo di marmo divelto da una lastra. A fronteggiarlo, come mostrano anche le immagini di una telecamera, ci sono un assistente capo di 40 anni e un agente di 27. Il primo impugna un taser: attiva il meccanismo, prende la mira e spara i dardi per provocare la scarica.

Harga , a petto nudo, non va al tappeto, anzi scarta sulla destra tra le rastrelliere per le bici e tenta di avventarsi contro l’agente, che a quel punto esplode un colpo di pistola con l’arma di ordinanza. Il trentasettenne cade sull’asfalto, ferito alla spalla sinistra: operato al Niguarda per estrarre il proiettile, ha avuto una prognosi di 60 giorni. Il poliziotto che ha sparato è stato indagato dalla Procura per lesioni dolose aggravate, anche se il procuratore capo Marcello Viola e il pm Rosario Ferracane hanno già ipotizzato le scriminanti della legittima difesa e dell’uso legittimo delle armi; un’iscrizione tecnica per effettuare tutti gli accertamenti investigativi del caso.

L’egiziano è stato a sua volta denunciato per resistenza, violenza, oltraggio e minacce a pubblico ufficiale. Da quanto emerso, Harga, incensurato, è entrato in Italia per la prima volta a Reggio Calabria il 15 novembre 2021. La prima richiesta di protezione internazionale è stata inoltrata alla Questura di Ascoli Piceno il 27 gennaio 2022, ma l’uomo non si è mai presentato all’appuntamento con la commissione territoriale. Successivamente, ha avanzato una seconda istanza alla Questura di Belluno, con esito positivo e permesso per richiesta di asilo valido fino al 16 agosto 2024.