
L'inseguimento a un arbitro da un fotogramma di un video amatoriale
Milano – Una violenza senza fine, soprattutto nei campionati minori e ai danni dei più indifesi. Crescono in tutto il territorio nazionale le aggressioni nei confronti degli arbitri, passate dalle 225 dello scorso anno alle circa 300 (dati aggiornati al mese di maggio).
Un aumento del 33 per cento: e le vittime sono soprattutto i ‘baby-fischietti’, quelli che si spostano nel weekend sui campi di provincia, dalla seconda Categoria ai campionati giovanili regionali. Le violenze gravi sono passate da 66 a 96, i giorni di prognosi da 428 a 536 perché non sono pochi i direttori di gara che finiscono al pronto soccorso. Purtroppo la follia degli aggressori non risparmia neppure le giovani ragazze-arbitri, 14 di loro sono già state vittime di violenze in questa stagione.
I protagonisti, quelli che finiscono per macchiare tutto il sistema sono un po’ tutti gli addetti ai lavori: fra i responsabili delle 300 violenze totali 186 sono stati i calciatori, 97 i dirigenti e 17 gli estranei, intesi come tifosi o persone non riconosciute. Le Regioni più colpite dalla cieca violenza sono soprattutto la Sicilia con 46, la Lombardia con 45 e la Toscana con 35. E adesso la Figc, in sintonia con l’Aia, è corsa al riparo e ha inasprito le pene: per chi si rende colpevole di simili comportanti la sanzione minima di squalifica-inibizione è passata da 1 a 2 anni, mentre in caso di lesioni personali accertate da referto medico il minimo edittale passa da due a quattro anni. Non solo: adesso le società pagano con un minimo di due punti di penalizzazione in classifica se sono coinvolti loro dirigenti. "Credo che ci vorrebbe un corso per i dirigenti di club. Almeno 20 ore. Sinora non è mai stato fatto. Noi come Associazione Italiana Arbitri abbiamo istituito il doppio tesseramento, calciatori e arbitri. Proprio per avvicinare i giovani di più al nostro mondo", le parole di Duccio Baglioni, coordinatore del tavolo della violenza sugli arbitri, incarico che gli è stato affidato dal consiglio federale della Figc. Ma a scuola dovrebbero andare anche i calciatori dei tornei di dilettanti e i troppi dirigenti improvvisati, che spesso sono addiirittura genitori di ragazzini che giocano a pallone.
A bocce ferme si ragionerà sulle strategie in vista della nuova stagione che comincerà a fine agosto: perché servono nuovi arbitri, soprattutto per i campionati giovanili, e si farà di tutto per non scoraggiare i ragazzi che vogliono intraprendere questa carriera che sicuramente richiede grande passione e forti sacrifici senza adeguati riconoscimenti economici che arrivano solo quando si arriva ai vertici.