MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Aggressioni e rapine in strada, la tecnica della psicoterapeuta per superare il trauma “usando (anche) i propri occhi”

La psicoterapeuta Sacchezin per neutralizzare i traumi pratica la tecnica scientifica Emdr che si basa sui movimenti oculari

Stefania Sacchezin specializzata in psicotraumatologia ed Emdr “desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari“

Stefania Sacchezin specializzata in psicotraumatologia ed Emdr “desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari“

MILANO – Un’aggressione o una rapina per strada lasciano sempre dei segni nelle vittime. "Questi eventi critici determinano delle reazioni. Poi può capitare di riprendere, dopo un po’ di tempo, in maniera naturale, la propria normalità. Oppure di restare “imbrigliati“ da sintomi post traumatici che non si riescono a gestire da soli". Lo spiega la dottoressa Stefania Sacchezin, psicoterapeuta specializzata in psicotraumatologia e nella tecnica Emdr, che sta per “desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari“.

Questa tecnica può aiutare le vittime? In che modo?

"Sì, perché è un approccio terapeutico utilizzato proprio per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress post traumatico. L’Emdr si focalizza sul ricordo dell’esperienza subìta e, stimolando movimenti oculari rapidi nel paziente, si punta al recupero graduale della sua tranquillità. In che modo? I ricordi disturbanti legati all’evento traumatico, con questo trattamento perdono la loro carica emotiva negativa. Il cambiamento è molto rapido, indipendentemente dagli anni che sono passati dall’evento. Attraverso la “desensibilizzazione“ e la “ristrutturazione cognitiva“ il paziente a poco a poco cambia prospettiva. Aggiungo che l’Emdr è una terapia basata sull’evidenza scientifica, riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità come terapia efficace nei casi di eventi traumatici o particolarmente dolorosi".

Il trauma si può dimenticare?

"Il trauma non si dimentica. L’evento critico va rielaborato, integrato nella propria storia di vita. La terapia punta a relegare il ricordo di quell’esperienza nel passato e a viverlo in modo distaccato, in modo che non sia più disturbante o pregnante dal punto di vista emotivo. Al termine della seduta di Emdr, l’esperienza vissuta è usata in modo costruttivo dalla persona ed è integrata in uno schema cognitivo ed emotivo positivo".

Altri modi per aiutare le vittime?

"Con la terapia cognitivo-comportamentale. Attraverso un’esposizione guidata di ciò che ha vissuto, la persona è portata a contatto con la memoria del trauma, finché grazie all’aiuto dello specialista riesce a rielaborarlo e a neutralizzarlo. Dopo la terapia, il ricordo di quell’evento resta ma si è spostato in altre aree ad alta valenza cognitiva".

Dopo aver subìto una rapina o altro, è sempre necessario affrontare una terapia psicologica?

"Non sempre è necessario. Tutto ciò che accade nelle prime settimane dopo l’evento è nell’insieme del “peri traumatico“: il cervello non percepisce più l’ambiente e la situazione come prima. Può rappresentare un problema anche solo uscire di casa, per lo stato di choc. Entro il primo mese, di solito si riesce a tornare alla normalità. Un po’ quello che capita con i lividi che con il tempo si riassorbono da soli. Però può anche non capitare: in questo caso restano sintomi post traumatici, da trattare con una terapia psicologica. Fermo restando che anche nella “prima fase“ parlare con un esperto non può che far bene. Generalmente quando l’evento critico è appena accaduto ci si sente irritabili, in preda a uno stato di ansia e in pericolo. Altra sensazione è quella di sentirsi come svuotati".

Quali sono i tipi di “eventi critici“ più ricorrenti, per i quali i suoi pazienti si rivolgono a lei?

"Aggressioni, attacchi di gruppo – succede soprattutto a ragazzini presi di mira dai “bulli“ –. In terapia arrivano anche persone che subiscono furti in casa, perché perdono la propria serenità sentendosi violati nel luogo che ritenevano il più sicuro. Ma anche soggetti che hanno subìto incidenti stradali. Anche vittime di violenza sessuale".