Milano – Settembre è alle porte, e con la riapertura delle scuole ricomincerà la lotta silenziosa contro un minuscolo parassita che può raggiungere la testa dei bambini, ma pure degli adulti, in un salto e nascondersi nei capelli ma negli ultimi due anni ha poco meno che raddoppiato il suo peso sul bilancio delle famiglie milanesi, che per liberarsene tra città e provincia hanno speso, nell’ultimo anno scolastico, quasi 1,7 milioni di euro in oltre 90mila confezioni di shampoo e altri trattamenti antipidocchi.
Secondo gli esperti le infestazioni di pidocchi (pediculosi) sono in aumento: alcuni attribuiscono il fenomeno a nuove generazioni di “super-pidocchi" più resistenti, altri ipotizzano un effetto "rimbalzo" post-pandemia, osservato, come per le malattie infettive. Di sicuro i pidocchi stanno facendo la fortuna di chi produce e vende i (costosi) prodotti per prevenirli ed eliminarli senza ricorrere ad antichi metodi brutali come rasare a zero le teste di ragazzini e genitori che han fatto il callo alla corsa in farmacia a comprare il trattamento che elimina gli insetti e i lendini (le uova), seguito da un prodotto da usare regolarmente per impedire il ritorno dell’infestazione.
Il boom degli antipediculosi negli ultimi due anni è fotografato da un’indagine di New Line Ricerche di mercato su dati forniti all’Adnkronos Salute da Federfarma: in Italia il fatturato è aumentato del 42,3% tra il 2022 e il 2023 (i dodici mesi sono calcolati da luglio a giugno, una finestra compatibile con l’anno scolastico), passando da 12,8 a 18,3 milioni di euro, e di un altro 21,8% tra luglio 2023 e giugno 2024, arrivando a 22,3 milioni. La crescita più vertiginosa l’hanno registrata i prodotti preventivi (+51,6% di fatturato tra 2022 e ’23, + 23,8% nell’ultimo anno), ma i più costosi sono i trattamenti per eliminare parassiti e uova: tra luglio 2023 e giugno 2024 hanno generato un giro d’affari di 18,3 milioni di euro.
Aumentano pure le confezioni vendute (+39,3%, da 778 mila a oltre un milione in Italia, tra il 2022 e il 2023, e un altro +17,4% nell’ultimo anno, arrivando a 1,3 milioni), anche se leggermente meno del fatturato, sicuramente a causa dell’inflazione ma anche per l’atteggiamento speculativo del mercato su prodotti che stanno diventando indispensabili per le famiglie. La Lombardia è specchio fedele del Paese: il fatturato degli antipediculosi, dai 2,4 milioni del 2021-22, è arrivato a 4,2 milioni nel 2023-24 (+41,5% in un anno e +22,2% l’anno dopo); le confezioni vendute sono balzate da 143mila a 232mila (+38,2% tra 2022 e 2023 e +17,4% tra 2023 e 2024). A Milano e provincia il fatturato degli antipidocchi, che si attestava a un milione di euro nel 2022, in due anni è arrivato a sfiorare il milione e 700mila, con due balzi annuali del 42,1 e del 18,7%, a fronte di vendite che salivano del 38,5 e poi del 13,2%, sfondando quota 90 mila confezioni comprate negli ultimi dodici mesi.
"Bisogna raccomandare ai genitori di controllare i bambini e arrivare presto in farmacia. Di prodotti ce ne sono diversi, e con un accurato utilizzo si riesce a limitare il fenomeno", commenta, lato farmacisti, la presidente di Federfarma Lombardia Annarosa Racca, insistendo per "sfatare la paura che questi prodotti siano dannosi per i capelli". Certamente sono cari, e c’è chi, conferma Racca, "anche se le indicazioni prevedono un ciclo in più di applicazioni dice: una e mai più. Il mio consiglio invece è di completare il percorso, anzi meglio una volta in più".