Milano – Combatte il razzismo e l’islamofobia sui social, con l’ironia: è stata la prima tiktoker d’Italia col velo e oggi conta oltre un milione e mezzo di seguaci.
Aida Diouf, 21 anni, è stata premiata ‘creator dell’anno’ ai Diversity media awards mercoledì, lo stesso giorno in cui si è messa alla prova per raggiungere un altro traguardo: la maturità. Sarà tra le primissime a chiudere gli esami di Stato all’istituto professionale Bertarelli-Ferraris di Milano, che da un anno raggiunge ogni mattina da Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo, dove la sua famiglia, originaria del Senegal, si è trasferita quando lei aveva tre anni.
Influencer e creator dell’anno. Com’è cominciato tutto?
"Ho iniziato nel 2019, a settembre. TikTok non era un’applicazione che mi faceva impazzire. L’ho aperta solamente per solidarietà perché c’era una compagna di classe che postava video e veniva presa in giro. L’ho fatto per difenderla. Ai tempi era considerato da ragazzini. Ora lo usano tutti: mi fa molto ridere".
E cosa è successo?
"Quel video, in cui paragonavo il mio ex alla spazzatura, è diventato virale nel giro di tre giorni: ha fatto un milione di visualizzazioni e ho raggiunto i primi 50mila follower. “Non ho mai visto una ragazza con il velo così simpatica...“, mi scrivevano nei commenti. E mi son detta: fermi tutti, qui c’è qualcosa che devo cambiare. Ho cominciato così ad abbattere i cliché sulle ragazze col velo".
Come?
"Io sono una semplice ragazza che porta il velo, ma studio, esco con gli amici, non sono sposata, nessuno mi sta obbligando a fare nulla. Questo è il mio messaggio. Ci sono diverse forme di libertà: come una persona è libera di mettersi una minigonna, è libera di coprirsi".
È stata lei la prima tiktoker col velo in Italia.
"Ma per il semplice motivo che tante ragazze prima di me avevano paura di esporsi proprio per i pregiudizi che ci sono. Ora in Italia ce ne sono altre e sono contenta: l’obiettivo non è essere la prima, è non essere l’unica".
Ci sono i pregiudizi, c’è tanto odio in rete.
"Ma dall’inizio ho capito che per cambiare le menti delle persone dovevo toccare prima il cuore. Non sono stata lì a bacchettare nessuno. Faccio video ironici, ma dietro c’è un messaggio importante, che arriva subito".
Anche la maturità al Bertarelli è finita su Tik Tok?
"Sì, e nelle stories su Instagram. Perché sono una che condivide molto con i follower, mi piace il contatto: è grazie a loro che raggiungo i miei obiettivi".
Com’è andata con la scuola?
"Avevo cominciato le superiori nella mia città, ma dopo il terzo anno ho deciso di lavorare. Era un peccato però non arrivare al diploma, mi è sempre piaciuto studiare. E così il quarto anno mi sono iscritta al serale e in quinta al diurno di Servizi commerciali per godermi la classe. Abito in provincia di Bergamo: mi alzo alle 6, ma ho la stazione davanti e un’ora di viaggio è fattibile. Ho scelto Milano perché sono spesso qui per lavoro e per i casting. È stato pesante conciliare tutto ma anche quando dovevo assentarmi, come per la Fashion week a Parigi, sono riuscita a tenermi al passo. Arrivo agli esami con la media dell’8. I primi due scritti sono stati un mix di emozioni. Tema sui social, che padroneggio. Ero agitata per Economia aziendale, ma è andata molto bene".
Viaggio di maturità?
"In Senegal. Da quando mi sono trasferita qui, ci sono stata solo una volta, dopo la terza media per studiare il Corano. Non vedo l’ora".
E dopo, che si fa?
"Sono molto indecisa: da una parte vorrei iscrivermi all’università in Scienze della Comunicazione. Ma vorrei anche concentrarmi sul mio lavoro. Ho cominciato sui social per diventare attrice, li sto usando come ponte per farmi conoscere e arrivare al mio vero sogno: il cinema".