BEATRICE RASPA
Cronaca

Aiuti e coccole ai più piccoli Così avranno fiducia nel futuro

Nata dieci anni fa nel reparto di Neonatologia del Civile, I Bambini Dharma si prende cura dei neonati non riconosciuti

di Beatrice Raspa

Esistono realtà che partono come sogni, e di sogno in sogno si consolidano generando una "benefica, straordinaria, contagiosa follia". Questo è I Bambini Dharma, associazione nata dieci anni fa nel reparto di neonatologia del Civile di Brescia – a gettare il seme, una dipendente, Giovanna Castelli, presidente della onlus – per dare amore ai piccoli più sfortunati, non riconosciuti alla nascita e lasciati soli negli ospedali, o maltrattati e allontanati dalle famiglie.

Oggi Dharma conta su 145 soci e volontari che si prodigano nell’attività di “coccolaggio”, inserendosi in quella terra di nessuno in cui si trovano chi è arrivato al mondo senza reti di protezione, in attesa di famiglie adottive o affidatarie. "L’associazione è nata dopo avere ascoltato il vuoto che circonda questi bambini senza figure genitoriali, senza voce per esprimere un naturale bisogno di amore – spiega Giovanna Castelli, emozionandosi –. Noi abbiamo iniziato materialmente a coccolarli girando negli ospedali, diventandone zii, affiancandoci al personale e intervendo in quel tempo sospeso finché poi il tribunale si pronuncia con un collocamento. Il nostro obiettivo è far loro capire che nonostante tutto potranno avere fiducia nel futuro".

Adeguatamente formati, i volontari si alternano alla Poliambulanza e al Civile per abbracciare, dare pappe, cambiare pannolini, fare bagnetti, raccontare fiabe e giocare, lasciando tracce nella memoria dei bambini che l’associazione segna in un diario, che poi lo accompagnerà nella crescita e lo aiuterà a ritrovare il passato. "Dharma è molto più di un servizio sociale, è presenza nel weekend, quando tutte le porte sono chiuse e tutti sono in ferie – sottolinea il responsabile del servizio sociale del Civile, Giuseppe Ricca – . È accoglienza e tutela giuridica di quei piccoli che la legge consente alle donne non in grado di crescerli di affidarli agli ospedali in cui li hanno partoriti". Un fenomeno, questo dei mancati riconoscimenti, che da anni fa registrare un trend stabile di circa dieci bambini lasciati “abbandonati” nel Bresciano da mamme su cui hanno un grande impatto le difficoltà economiche, malattie gravi, forti disagi sociali o situazioni di dipendenze. Ma Dharma, definita dal garante regionale dell’infanzia Riccardo Bettiga "un modello", cura anche i bambini i cui familiari per esempio sono morti in incidenti.

E di sogno in sogno, ora è tempo di sognare la Bussola magica, una casa-famiglia in cui organizzare una comunità educativa residenziale per 1012 piccoli. Lo spazio c’è già: una villa liberty donata da una coppia di benefattori a Rovato, che entro l’estate si conta di iniziare a ristrutturare. Tre piani su 400 metri quadri con un grande spazio esterno in cui saranno realizzati orto, un giardino, una piscina, un ricovero per animali. "Il progetto è già stato approvato e condiviso con il Comune ma ci servono risorse – hanno concluso Emanuele Grassi e Giacomo Paddeu, imprenditori e soci del direttivo – a breve lanceremo una campagna di fund raising. Ci serve un milione".