di Francesco Pellegatta
Tornare ad abbracciarsi. Era il sogno che Ennio, Romilda e tanti altri ospiti dell’istituto geriatrico Redaelli potranno realizzare dopo l’inaugurazione della “Stanza degli abbracci”. Un luogo che permette agli anziani di "toccare" in tutta sicurezza i propri cari, attraverso delle membrane trasparenti dotate di maniche. "Sono felice e commossa, era da un anno che non abbracciavo mia figlia. E mi sono emozionata". Ha descritto così l’esperienza Romilda Castagnola, 101 anni, una tra le prime ospiti del Redaelli a provare la nuova stanza.
È stato un momento emozionante anche per Ennio Perondi, che ha potuto finalmente stringere tra le braccia la nuora: "Mai avrei pensato di trovarmi in un incontro così, ma è stato bello. La prossima volta vorrei abbracciare mio nipote", sorride Ennio. La stanza è stata inaugurata martedì alla presenza del direttore generale, il dottor Enzo Lucchini, e del presidente dell’Unione Samaritana, Lanfranco Zanalda. "L’Asp Golgi-Redaelli, per cercare di alleviare la sofferenza emotiva legata alla pandemia, ha messo in atto sin dall’inizio dell’emergenza numerosi interventi volti ad assicurare diverse modalità di contatti fra gli ospiti e i famigliari – fanno sapere dalla struttura – come le video-chiamate e l’iniziativa “C’è posta per te”. Fino a quando il tempo lo ha permesso, sono stati allestiti dei gazebo nel giardino dell’istituto per gli incontri tra anziani e familiari. Durante la stagione fredda, invece, gli incontri sono avvenuti in postazioni con tavoli dotati di pannelli in plexiglass".
La realizzazione della stanza degli abbracci è stata finanziata grazie al progetto "Abbracciarsi ancora" e alla campagna di raccolta fondi promossa da Fondazione Italia per il Dono, rivolta alle Rsa di tutta Italia.