Evasione fiscale, Alberto Genovese patteggia una pena di dieci mesi (convertita in multa)

L’ex imprenditore del web pagherà 75mila euro. Per il 9 luglio, invece, è prevista la sentenza relativa al secondo filone di indagini su abusi sessuali

Alberto Genovese entra in aula per l’udienza in tribunale

Alberto Genovese entra in aula per l’udienza in tribunale

Milano, 2 luglio 2024 – Alberto Genovese ha patteggiato una pena di 10 mesi, convertiti in una multa da 75mila euro, per la presunta evasione fiscale da 4,3 milioni di euro. Lo ha deciso la gup di Milano Chiara Valori, ratificando il patteggiamento concordato tra accusa e difesa, nel corso dell’udienza di oggi in Tribunale a Milano. 

L'ex imprenditore del web, già condannato in via definitiva a 6 anni e 11 mesi per avere drogato e violentato due ragazze, era in aula anche per il processo con rito abbreviato su altri casi di violenze su due giovani e altre accuse e la sentenza è prevista per il 9 luglio.

L’evasione fiscale

Secondo le indagini della Guardia di finanza, coordinate dai pm di Milano Paolo Filippini e Rosaria Stagnaro, l'ex imprenditore Genovese avrebbe usato una holding per evadere, gestire i flussi finanziari derivanti dalle sue attività e partecipazioni societarie e per provvedere al reperimento delle risorse necessarie per le sue esigenze personali, come l'acquisto e la ristrutturazione della villa a Ibiza.

Gli altri abusi

Come detto, Genovese oggi era in aula anche per un secondo filone di indagine che lo vede imputato per altri abusi nei confronti di altre due ragazze, che sarebbero stati commessi sempre rendendole incoscienti con un mix di droghe. A quanto emerso dalle indagini dei pm Stagnaro e Filippini, che hanno chiesto di condannare l'ex imprenditore del web a 3 anni e 4 mesi, le violenze risalirebbero al periodo tra il marzo del 2019 e il 31 ottobre del 2020 nei confronti di una modella 22enne. In un caso, anche "con la collaborazione" dell'ex fidanzata Sarah Borruso, a sua volta imputata insieme a Genovese anche per un tentativo di abuso su una 28enne avvenuto sempre quattro anni fa.

I coimputati 

Nell'udienza di oggi hanno discusso le difese dei co-imputati Sarah Borruso, accusa di violenza sessuale di gruppo, e Daniele Leali, a cui è contestata la detenzione e la cessione di droga e l'intralcio alla giustizia. I rispettivi legali, gli avvocati Gianmaria Palminteri e Sabino Di Sibio, hanno concluso chiedendo l'assoluzione. Per Genovese il pm Filippini e la collega Rosaria Stagnaro hanno chiesto una condanna a 3 anni e 4 mesi, in continuazione con quella definitiva a 6 anni e 11 mesi per il primo filone d'inchiesta. Richiesti cinque anni per Leali e tre anni per Borruso, già condannata a 2 anni e 5 mesi (non ancora definitiva) nel primo processo.