Milano, 23 maggio 2023 – Via libera da parte della Procura generale per la concessione dell’affidamento terapeutico in una comunità presentata dalla nuova difesa di Alberto Genovese, l’ex imprenditore del web condannato in via definitiva a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni, per due casi di violenza sessuale su due modelle stordite con mix di droghe. I
lI bocconiano è tornato in carcere, dopo essere stato ai domiciliari in una clinica per disintossicarsi, lo scorso 13 febbraio in esecuzione della pena definitiva. L’istanza di tornare in clinica era stata presentata dalla nuova difesa di Genovese: gli avvocati Salvatore Scuto e Antonella Calcaterra.
La pena residua, tolto il cosiddetto pre-sofferto, è inferiore ai 4 anni e Genovese ha già scontato la parte di pena che copre le imputazioni di violenza sessuale, reato ostativo alla misura alternativa al carcere. L’affidamento terapeutico, poi, si può richiedere quando la pena residua non supera i 6 anni.
Ci sono tutte le condizioni, dunque, che hanno portato anche la Procura generale (col sostituto pg Giuseppe De Benedetto) a dare parere favorevole alla richiesta della difesa. I giudici decideranno nei prossimi giorni.
I guai di Genovese però non sono finiti, perché rischia il processo anche per un secondo filone di indagini nel quale è accusato di altre due violenze sessuali con lo stesso schema, oltre che di intralcio alla giustizia e di detenzione di materiale pedopornografico. Su questa seconda tranche di indagini, già chiuse, si va verso la richiesta di rinvio a giudizio per lui, per la sua ex fidanzata Sarah B. e per l’ex braccio destro dell’imprenditore, Daniele Leali.