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Aldo Bassetti, addio Mecenate generoso appassionato d’arte "Mancherà a Brera"

Il ricordo di James Bradburne e del gallerista Carlo Orsi

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Mecenate generoso, collezionista, appassionato di arte e design, imprenditore illuminato. Aldo Bassetti, fratello di Piero, primo presidente della Regione Lombardia (entrambi eredi della storica azienda del tessile), è morto all’età di 96 anni nella sua villa sul lago di Monate, in provincia di Varese. Bassetti è stato presidente degli Amici di Brera dal 2007 al 2020, quando ha lasciato la carica al gallerista milanese Carlo Orsi, diventando presidente onorario dell’associazione.

Ha contribuito alla valorizzazione del museo promuovendo e finanziando diverse attività tra cui l’Illuminazione delle Sale Napoleoniche e quelle della pittura manierista e il restauro del Napoleone in cortile.

"Fin dal primo nostro incontro ha appoggiato la visione di trasformare Brera, ed è stato una fonte costante di consigli e riflessioni importanti – ricorda il direttore James Bradburne - Come presidente degli Amici è stato generoso, volitivo e deciso, uno dei principali artefici dei

continui sforzi per far sì che Palazzo Citterio diventasse la principale sede della città per la pittura moderna italiana del XX secolo". "Brera per lui era un amore e una passione", ricorda Carlo Orsi. "Da quel 2007, quando dopo la presidenza di Ennio Brion, ha iniziato a occuparsene, ha investito negli Amici energie e risorse anche personali testimoniando a tutti noi cosa significa prendersi cura, aiutare la pubblica amministrazione nella tutela e nella valorizzazione del nostro straordinario patrimonio. Ciao Aldo".

Oltre che a Brera, Bassetti tra il 1964 e il 1966 è stato presidente dell’Adi - Associazione per il disegno industriale, succedendo all’amico Roberto Olivetti.

Appassionato antifascista, con uno dei suoi ultimi "regali" a Brera, le Fantasie di Mafai, ha inteso promuovere la conoscenza della storia. Sono 22 opere del pittore Mario Mafai (1902-1965) di matrice espressionista realizzati tra e il 1939 e il 1944, raffigurano massacri, grida e violenze perpetrati nei confronti degli ebrei e di tutti coloro considerati ostili al regime fascista; una collezione a cui Aldo Bassetti era molto legato poiché richiamavano esperienze traumatiche da lui vissute in gioventù.

La camera ardente sarà allestita in Sala Passione a Brera martedì dalle 10 alle 18.