Non ha mai avuto un sito per promuovere la sua attività e farebbe a meno della cascata di messaggi su WhatsApp. Eppure Cataldo "Aldo" Marinelli, 69 anni, di professione idraulico, ha un giro solidissimo di clienti sulla piazza milanese, in particolare per la manutenzione dei palazzi storici del centro, grazie alla forza del passaparola. Il suo ingresso nel mondo lavorativo è iniziato prestissimo: a 11 anni. È stata una variegata girandola di esperienze a fargli capire cosa volesse diventare da grande: "A Canosa ho fatto il ciclista, il formaggiaio, il radiotecnico ma il lavoro lo vedevo come una maledizione. È soltanto quando ho iniziato a cambiare i rubinetti a 12 anni che mi sono sentito felice".
Dalla natìa Puglia si è spostato a Milano ancora minorenne, per raggiungere il fratello: "Avevo 16 anni. Appena sono sceso dal treno in Stazione Centrale la prima persona che ho visto è stato un idraulico con la tuta, la borsa e la bicicletta. L’ho visto come un segno del destino". Gli inizi però non sono stati facili. "Dormivo in una “quadrupla“ con mio fratello e altri due ragazzi. Erano gli anni in cui si scriveva “non si affitta la casa ai meridionali“. Mi fa un po’ rabbia quando la gente mi dice che sono stato fortunato e che era più facile nel passato avviare un’attività…" A segnare la sua svolta professionale è stata "radio scarpa". "La mia fortuna è iniziata quando una portinaia che era rimasta soddisfatta dopo un mio intervento di riparazione ha chiesto il mio numero. Il telefono ha iniziato a squillare. Mi ha chiamato il proprietario dello stabile, poi un altro inquilino, una sua amica…" E da lì il giro dei clienti ha preso ad ampliarsi: "Il giudizio altrui è stata una pubblicità formidabile. Se fai un intervento a regola d’arte, la gente parla bene di te e si ricorda anche dopo anni. È importante anche la massima reperibilità. Io sono uno dei pochi sulla piazza che se mi chiamano di notte corro e lo stesso accade nei festivi. Mi ricordo che durante il lockdown mi aveva telefonato un inquilino in centro disperato perché nessuno accettava di fare un’uscita. Quando gli ho riparato la perdita d’acqua mi ha ringraziato neanche fossi il Padreterno…" Ad appendere pinze al chiodo Marinelli non ci pensa proprio: "Ho avuto un grosso incidente, sono vivo per miracolo, ma non smetto: il lavoro da idraulico è la mia fisioterapia". Al suo fianco adesso poi c’è anche un erede: il nipote. A. L.