
Una cantina arredata in modo sospetto
Milano, 22 febbraio 2019 - Cantine o locali seminterrati un tempo usati come laboratori che ora hanno l’aria di essere adibiti a punti di ritrovo di spacciatori e clienti per lo smistamento di stupefacenti soprattutto nelle ore notturne. Cantine o seminterrati inutilizzabili per gli scopi originari e che, in alcuni casi, gli inquilini perbene hanno chiesto siano recuperati per aprirvi o riaprirvi centri di aggregazione per il quartiere senza avere ancora ottenuto risposte. Solo uno dei problemi che affliggono i caseggiati popolari di via Pichi, via Borsi e via Gola, caseggiati gestiti da Aler. Solo uno dei problemi che emergono dal video di denuncia realizzato dalla consigliera regionale del Pd, Carmela Rozza, e diffuso sulla pagina Facebook del gruppo lombardo del partito.
Nel cortile interno di via Pichi, tra i civici 1 e 3, appaiono auto con targa straniera lasciate in sosta benché lì non ci siano stalli, benché lì il parcheggio non sia consentito. Occupazione abusiva di cortile pubblico ad opera di occupanti abusivi, stando a quanto riferiscono alcuni inquilini. Una spia del senso di impunità che si respira tra questi caseggiati, tra muri pesantemente scrostati, dove si invoca invano almeno il ritorno di un portinaio, almeno la riapertura di una portineria, come presidio minimo per evitare cumuli di spazzatura nelle parti comuni e agli angoli dei cortili interni. Accanto alle già citate auto c’è chi dorme. Sì, dorme all’aperto, in cortile, su un materasso, nascosto sotto le coperte. Tutto visionabile nel video di denuncia. «Quelli immortalati nelle immagini sembrano spaccati di una periferia estrema e invece siamo a Milano, ad un passo dai Navigli, in una zona che di fatto si può considerare pieno centro – commenta Rozza, impegnata in un vero e proprio tour dei quartieri popolari –. A dispetto delle dichiarazioni di facciata proferite dalla Lega e dalla maggioranza che governa da più di vent’anni in Regione qui non c’è alcuna traccia di sicurezza. Qui c’è insicurezza, illegalità e un grave decadimento di patrimonio pubblico».