
Alessandra Appiano
Milano - Nulla potrà mai lenire il dolore dei familiari, del marito prima di tutti, per il tragico gesto di Alessandra Appiano, la bella giornalista, scrittrice e opinionista tv, di 59 anni, che si tolse la vita il 3 giugno del 2018, gettandosi dall’ottavo piano di un hotel di lusso, in zona Turro. Oggi però, c’è una verità processuale da accettare, che non attribuisce responsabilità ad alcuno per la morte della donna. Il pm Maria Letizia Mocciaro ha chiesto e ottenuto dal gip l’archiviazione perché "non c’è alcun elemento che possa far pensare a un comportamento omissivo da parte dei medici della clinica Turro".
L’archiviazione avviene quindi con la formula piena, resta eventualmente solo la Cassazione. Oppure il dolore e la rassegnazione nell’accettare una verità crudele, ma inevitabile, almeno stando ai giudici. Per i periti che hanno valutato l’operato della dottoressa indagata in un primo momento, la diagnosi e la terapia effettuate al reparto di Villa Turro erano "corrette per qualità e posologia". Dalla lettura delle cartelle cliniche complete si registrava, fra l’altro, un lieve miglioramento dei sintomi della giornalista proprio nei giorni precedenti al gesto estremo. Per i periti dell’indagata tutti gli indicatori per il rischio suicidiario erano assenti ed erano stati valutati nei colloqui effettuati dai sanitari insieme alla presenza di fattori di protezione.
«La paziente – si legge nelle conclusioni – non ha mai inviato segnali tipici della richiesta di aiuto che le persone manifestano prima di compiere un tale gesto". Per i periti insomma, l’operato dei medici, in particolare appunto della dottoressa indagata, è stato corretto e nulla è stato sottovalutato, considerando anche che la signora Appiano entrò in clinica di sua volontà per cercare di stare meglio. I medici e gli infermieri che la seguirono testimoniarono anche come non fosse tipico di pazienti con forte depressione “protestare“ per alcuni servizi interni alla clinica. Nulla, insomma, faceva presagire che quella mattina la donna avrebbe spostato l’appuntamento con il marito, per vestirsi di tutto punto, truccarsi, uscire e gettarsi dall’ultimo piano di un hotel a qualche centinaio di metri dalla clinica. Per questo i medici acconsentirono alla donna di uscire da Villa Turro: nulla faceva immaginare l’epilogo tragico, nemmeno al marito che non si allarmò per il messaggio ricevuto: "Ho dormito male stanotte. È meglio se ci vediamo nel pomeriggio".