NICOLA PALMA
Cronaca

Alessandro Del Bono, marito di Afef, rapinato dell'orologio in Ferrari. Caccia al bandito

Milano, l'aggressione mentre l'amministratore delegato di Mediolanum Farmaceutici rientrava in garage: rubato Patek Philippe in oro bianco da 40 mila euro. Il malvivente aveva il volto coperto dal casco, fuga in motorino con un complice

Alessandro Del Bono

Un modus operandi da trasfertisti. Uno a piedi e uno in scooter ad aspettarlo, più altri due di copertura. Il blitz in pieno centro è andato in scena attorno alle 20 di ieri, a due passi da corso Monforte: nel mirino dei predoni degli orologi di lusso è finito il manager Alessandro Del Bono, amministratore delegato di Mediolanum Farmaceutici e marito dell’ex modella e conduttrice televisiva Afef Jnifen.

Stando alle prime informazioni, era appena tornato a casa al volante della sua Ferrari: al momento di imboccare la rampa dei box, un uomo con il casco integrale ha sfondato il finestrino della fuoriserie con il calcio di una pistola (non si sa vera o finta), ha infilato dentro il braccio e gli ha strappato dal polso sinistro un Patek Philippe in oro bianco del valore di circa 40mila euro. Poi il bandito è scappato, per poi salire in sella a un motorino guidato da un complice.

Del Bono ha subito dato l’allarme: per fortuna non ha riportato ferite, solo una lieve escoriazione all’avambraccio che non ha necessitato di cure mediche. Il manager ha riferito quanto accaduto agli agenti delle Volanti, che poi hanno affidato il caso agli specialisti dell’Antirapine della Squadra mobile, coordinati dal dirigente Marco Calì e dal funzionario Francesco Federico: determinanti per le indagini potrebbero rivelarsi le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza installate nella zona in cui è avvenuto il colpo.

A poche centinaia di metri di distanza, a fine ottobre, era stato aggredito e depredato del Rolex Daytona da 30mila euro il primario dello Ieo Lorenzo Spaggiari, che però aveva reagito ed era riuscito a sfilare il casco a uno dei rapinatori. Proprio grazie a un’impronta isolata dalla Scientifica, gli investigatori erano riusciti a individuare immediatamente l’autore del blitz di San Babila, il trasfertista napoletano Matteo Cammarota.