A sorpresa Alessia Pifferi, in carcere per averlasciato morire la figlia Diana di un anno e mezzo abbandonandola in casa da sola per sei giorni, ha deciso di cambiare avvocato. La sua difesa ora, pare di capire, sarà molto meno caratterizzata dalla presenza mediatica rispetto alla precedente. Ed è certo che punterà tutto su un’istanza di perizia psichiatrica nel processo. Un accertamento per valutare la possibilità che la 37enne fosse incapace di intendere o di volere quando lasciò la piccola a morire di stenti in quell’appartamento alla periferia sud est di Milano. La nomina dell’avvocato Fausto Teti è emersa ieri dall’udienza davanti al gip Fabrizio Filice, che fissata per l’ incidente probatorio sulla perizia che ha escluso la presenza di tranquillanti nel biberon e nella bottiglietta d’acqua trovati vicino al corpo della bimba. Il nuovo difensore ha chiesto infatti i termini a difesa per meglio preparare l’udienza e il giudice ha rinviato al prossimo 8 febbraio.
In tarda mattinata, poi, il legale è andato a San Vittore ed è rimasto a colloquio con la donna per "circa tre ore", ascoltando la "sua versione dei fatti".