Alessia Pifferi inizia lo sciopero della fame in carcere, il legale: “Sta malissimo”

La donna si trova a San Vittore, dopo la condanna all’ergastolo per l’omicidio volontario pluriaggravato della figlia Diana. Subito dopo la sentenza aveva detto che voleva “spegnersi”

Alessia Pifferi e l'avvocata Alessia Pontenani durante l'udienza

Alessia Pifferi e l'avvocata Alessia Pontenani durante l'udienza

Milano, 21 maggio 2024 – Sciopero della fame. È la decisione di Alessia Pifferi, a 8 giorni dalla sentenza di condanna all'ergastolo per l'omicidio della figlia Diana di 18 mesi, morta di stenti dopo essere stata lasciata a casa da sola per sei giorni nel luglio del 2022.  

“Sta malissimo, è distrutta”, ha detto il suo avvocato Alessia Pontenani, spiegando che già ieri ha preso la decisione di iniziare il digiuno nel carcere di San Vittore: “Non fa altro che piangere”. Già  subito dopo la sentenza dello scorso 13 maggio, Pifferi avrebbe detto al suo avvocato di voler “spegnersi” come la piccola Diana. 

La perizia psichiatrica

Durante il processo parte della discussione si è incentrata sulla capacità di intendere e di volere della donna al momento dei fatti.

La difesa ha infatti sostenuto che la donna soffra di un “grave deficit cognitivo” A sostegno di ciò ci sarebbero i test svolti dai consulenti selezionati dall'avvocata Alessia Pontenani e quelli somministrati dalle psicologhe del carcere San Vittore, le quali sono indagate in un'inchiesta parallela per falso e favoreggiamento.

La Corte d'Assise ha poi richiesto una perizia psichiatrica superpartes svolta dallo psichiatra forense Elvezio Pirfo che ha rivelato che la donna fosse capace di intendere e di volere al momento dei fatti.

La condanna

Il 13 maggio, Pifferi è stata condannata all'ergastolo dalla Corte d'Assise di Milano: i giudici hanno escluso l'aggravante della premeditazione. Sono state inoltre previste provvisionali in denaro di cinquantamila euro e ventimila euro per la mamma e la sorella. La legale Pontenani ha annunciato che ricorrerà in Appello. E, durante il processo in secondo grado di giudizio, potrà ridiscutere la perizia psichiatrica.