Rozzano, 27 luglio 2022 - «Dopo il liceo che si può fare?", chiede Alessio Vottero, ragazzo autistico arrivato alle superiori e "abbandonato a se stesso". Il suo futuro? Legato a quello dei genitori. Alle elementari e alle medie i ragazzi autistici, infatti, bene o male hanno un’assistenza anche a scuola, con insegnanti di sostegno ed esperti. Ma a partire dal liceo (dove in un anno capita che l’insegnante di sostegno possa cambiare anche tre volte, creando forti problemi nei ragazzi autistici che hanno bisogno di presenze costanti), sono allo sbaraglio. E se arrivano alla maturità per loro dopo c’è il nulla. Lo raccontano mamma Anna Rita e papà Andrea, che hanno hanno deciso di sposare il progetto Icaro, una realtà che possa pensare ai ragazzini come il loro, quando non ci saranno più.
«Alessio è appena tornato da settimane al mare in un contesto preparato e strutturato – racconta Anna Rita – è molto sereno perché sono esperienze fatte con personale preparato; una vera e propria vacanza. Ecco noi vorremmo che esistessero organizzazioni come quelle per le vacanze, per dare ai ragazzi come Alessio la possibilità di affrontare la vita in futuro anche quando non ci saremo più noi". Alessio ha fatto un percorso scolastico positivo, è stato fortunato ma perché ha due genitori che hanno cercato, verificato, valutato e poi scelto le realtà più idonee per lui. "Ci vuole una rete per dare vita a percorsi speciali che possono portare a rendere parzialmente indipendenti i nostri ragazzi – racconta Andrea –. Alessio ha avuto un ottimo percorso scolastico, partito già dall’asilo e fino alle scuole medie con figure fisse di sostegno. Cosa che è mancata alle scuole superiori: un’esperienza per ora disastrosa. Il nostro obiettivo e creare una realtà che dia vita ad una rete di servizi che possano consentire anche l’inserimento in un contesto sociale autosufficiente".
Da qui la decisione di aderire alla fondazione Fracta Limina Onlus, che ha come obiettivo quello di realizzare un Centro polifunzionale che accolga persone con autismo e disabilità intellettiva da 0 a 30 anni, e in una seconda fase, fino all’età senile con progetto Icaro. "Un Centro concepito come un modello di inclusione sociale poiché le attività progettate si intrecciano al territorio, permettendo alle persone con neurodiversità di partecipare alla vita comune e del Centro", spiegano i responsabili della fondazione. Con pannelli solari, bioedilizia, area Urban Farm con uso efficiente delle risorse, renderanno il Centro quasi autosufficiente, sostenibile e a impatto zero. "Insomma una realtà che possa produrre ricchezza per sostenere le attività per i ragazzi anche quando diventeranno uomini".