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Alfredo Cospito a Opera: continuo sciopero della fame. Il carcere: attenti alla sua salute

L'anarchico protesta contro il 41 bis e non assume cibo da oltre 100 giorni: i parametri vitali, al momento, sarebbero in ordine. Nella notte uno striscione di solidarietà sul Naviglio Pavese

Milano, 31 gennaio 2023v- "Come qualsiasi altra persona gli vengono riconosciuti tutti i suoi diritti e il primo è il diritto alla cura. Qui siamo molto attenti alla tutela della sua salute". È quanto fanno sapere dal carcere milanese di Opera in merito ad Alfredo Cospito, l'anarchico che si trova in regime di 41 bis, ieri trasferito per motivi medici dal carcere di massima sicurezza di Sassari all'ex centro clinico del penitenziario alle porte di Milano. "Continuo lo sciopero della fame", aveva ribadito Cospito al medico che ieri lo ha visitato subito dopo il suo ingresso nel carcere.

Alfredo Cospito: a sinistra una foto del 2013, a destra del dicembre 2022 (Ansa)
Alfredo Cospito: a sinistra una foto del 2013, a destra del dicembre 2022 (Ansa)

Parametri vitali ok

Da oltre 100 giorni l'anarchico rifiuta il cibo per protestare contro il regime del 41 bis al quale è sottoposto e, da quanto si apprende, in seguito ai primi accertamenti, avrebbe i parametri vitali in ordine e non necessita di un trasferimento in un ospedale esterno. L'unica cosa che avrebbe chiesto è dello zucchero probabilmente da usare in caso avesse dei mancamenti.

Striscioni e scritte 

La scorsa notte, sempre a Milano, è stato esposto uno striscione in solidarietà con l'anarchico, su un ponte del Naviglio Pavese a Milano. "41bis uguale tortura. In solidarietà ad Alfredo da 101 giorni in sciopero della fame" la scritta che è stata segnalata dagli agenti della Polizia locale ai poliziotti della Questura. Segnalate anche diverse scritte sui muri della città. 

Nordio: "Il 41 bis non si tocca"

Sulla situazione si è espresso il ministro della Giustizia Carlo Nordio: "Il 41 bis non si tocca. Possono essere cambiate le condizioni di detenzione in relazione allo sciopero della fame? No, per una ragione molto semplice. Se noi accedessimo a questa interpretazione, noi domani potremmo trovarci davanti tutti i mafiosi che stanno al 41 bis che attuando lo stesso procedimento metterebbero lo Stato nelle condizioni di decidere esattamente come avremmo fatto nei confronti di Cospito''.