Milano, 7 giugno 2023 – Meno prodotti nel carrello ma scontrino più alto, effetto concreto dei rincari nella vita quotidiana dei milanesi.
Comprare casa in città costa in media il 45% in più, con aumenti record in zona Fiera/San Siro (+59%), Bovisa/Sempione (+58%) e Lodi/Corsica (+48,5%). Non rientrano i costi delle bollette, mentre comprare un’auto, anche usata, è proibitivo per un numero sempre più alto di famiglie. Una "tempesta perfetta" aggiungendo stipendi che non aumentano di fronte alla perdita di potere d’acquisto dei milanesi anche del cosiddetto “ceto medio“.
A tracciare la mappa dei rincari è la Cisl Milano Metropoli, rielaborando una serie di dati dell’Istat, della Commissione Prezzi del Comune e dell’Ufficio Studi di Tecnocasa relativi agli ultimi 12 mesi.
Reddito tra i 25mila e i 45mila lordi
"La situazione è molto preoccupante – osserva Eros Lanzoni, segretario della Cisl di Milano – e in peggioramento. Il costo della vita è esploso e se fino a qualche tempo fa il rischio povertà riguardava una fetta di persone, in genere seguite dai servizi sociali o tutelate da un qualche tipo di sussidio, oggi l’allarme si è esteso al ceto medio, cioè quella fascia di società con un reddito che varia fra i 25 e i 45 mila euro lordi annui e che non ha quasi nessun tipo di agevolazione o protezione. Stiamo parlando di famiglie, impiegati, operai, persone che spesso hanno un contratto a tempo indeterminato ma che sono in difficoltà e talvolta arrivano a tagliare anche spese essenziali, come quelle per la salute. Non parliamo poi di chi ha perso il lavoro o ha un contratto precario".
Prezzi esplosi
Negli ultimi 12 mesi i prezzi sono esplosi, a partire dai generi alimentari. Il riso costa addirittura il 36,1% in più. Poi farina (+17,7%), pane (+12,5%), pasta (+21,2%), carne bovina (+6,5%), ovina (+12,2%), suina (+8,3%), pollame (+5,1%), pesce fresco (+1,4%), surgelati (+17,4%), latte intero (+15,3%), formaggi (+18,2%), burro (+18,8%), frutta (+11,9%), patate (+19,1%), zucchero (+44,7%), acque minerali (+17,9%). Note dolenti anche sul fronte delle bollette. Tranne la tassa sui rifiuti (-1,7%), sono cresciute tutte: acqua (18,2%), fognatura (17%), gas (13,9%), energia elettrica (16,6%).
Mezzi e servizi
Sono aumentati, secondo l’indagine, anche i prezzi dei mezzi e dei servizi di trasporto. Per acquistare un’auto nuova si spende il 6,1% in più, nel caso dell’usato addirittura il 13,3%. Per le biciclette l’incremento è stato del 9%, per gli pneumatici del 12,4%. Rincari anche sui costi dei servizi: treno e bus (+5,8%), mentre i biglietti aerei registrano un aumento record del 47%.
Impennata mutui
L’impennata dei tassi dei mutui, inoltre, ha fatto crescere la quota delle famiglie che non riescono più a onorare il debito e "le aziende del credito aumentano la durata del mutuo per diminuire gli importi delle rate". Ultimo capitolo, non per importanza, è quello della casa. Il costo medio di una casa sul mercato dell’usato è pari a 4.140 euro al metro quadrato, e l’esplosione dei prezzi ha accelerato la fuga verso l’hinterland o le province, dove i costi sono più sostenibili. Non va meglio sul mercato degli affitti. In città i canoni, secondo la media ufficiale, viaggiano sui 1.100 euro mensili per un bilocale e sui 1.400 euro per un trilocale, ma è realistico ipotizzare un costo superiore del 20%. "Su questa situazione – aggiunge Lanzoni – pesano gli effetti della pandemia e la guerra in Ucraina, ma è evidente che siamo anche di fronte ad una forte speculazione. Troppo spesso troviamo applicati contratti part time o a termine, che in realtà nascondono lavoro grigio, specie nel commercio e nel turismo. Milano è al vertice in questi settori e qui si potrebbero sperimentale patti territoriali e contratti per dare ai lavoratori stipendi più alti".