Erano le 16 e 37. Di venerdì 12 dicembre 1969. Da quel momento Milano (l’Italia) non sarebbe più stata la stessa. Iniziavano gli Anni di Piombo. La strategia della tensione. Con 17 morti e 88 feriti, nel cratere della Banca Nazionale dell’Agricoltura. Più ci si allontana nel tempo, più si percepisce l’urgenza del ricordo. Di non far affievolire quelle pagine di memoria collettiva che raccontano ancora chi siamo e da dove veniamo. Un’urgenza anche artistica. Come sa bene chi bazzica per teatri. E questa volta è il cuore militante e indipendente di Linguaggicreativi a tornare sull’argomento con "Piazza Fontana, una storia d’amore", quasi ormai un piccolo classico, che oggi si rivede presso la Biblioteca Sormani. Iniziativa preziosa. Con il sipario ad alzarsi simbolicamente alle 16.37. Che certi fili non si spezzano. Tantomeno sul palco. Qui grazie a un lavoro scritto da Simona Migliori insieme al regista Paolo Trotti, entrambi anche in scena insieme ad Amedeo Romeo e alle musiche di Danilo Gallo. Ma nel mosaico drammaturgico si fanno notare i contributi originali di Alessandro Bertante, Gianni Cervetti, Piero Colaprico, Eugenio Finardi e Letizia Russo. Il tutto per dare vita a una vicenda che intreccia i due filoni principali racchiusi nel titolo: la ricostruzione del fatto storico e la storia d’amore fra due moderni Romeo e Giulietta, entrambi sposati in un’epoca dove il divorzio era ancora illegale. La loro passione cresce nella clandestinità, dandosi ogni giorno appuntamento in Piazza Fontana. Fino al 12 dicembre. In una Milano di cui si racconta il clima sociale, culturale e politico del tempo. Condividendo il prima e il dopo di quella bomba spaventosa. Definita la madre di tutte le stragi. Ad accompagnare lo spettacolo, un breve filmato realizzato da Linguaggicreativi con alcune video-interviste fatte a testimoni diretti over 65 e altre a giovani adolescenti che spesso dimostrano di sapere molto poco degli avvenimenti. E di quello che ne seguì. Ingresso gratuito. Ma meglio prenotare scrivendo a: biglietteria@linguaggicreativi.it. Diego Vincenti
CronacaAlla Sormani il “classico“ teatrale per non dimenticare